Comunicato stampa in relazione alle dichiarazioni di Gennaro Gonnelli, dell’assessore Cosenza e allo studio di fattibilità consegnato a Novembre
L'ex assessore del Comune di Polla, Gennaro Gonnelli - di cui è nota la sensibilità per i problemi ambientali - dovrebbe suggerire all'attuale Amministrazione, a cui è vicino, di seguire l'esempio del Comune di Fermignano che ha ripristinato un passaggio a livello prima asfaltato sulla linea ferroviaria Fano-Urbino, anch'essa chiusa al traffico da decenni.
Si eviterà così che il passaggio a livello di Polla, allargato e con le rotaie completamente ricoperte d'asfalto per una lunghezza di 30 metri ad opera del Comune di Polla (con la modica spesa di oltre 40.000 Euro pubblici in contrasto totale con il progetto a suo tempo approvato da Rete Ferroviaria Italiana che ne ha certificato la non conformità) siano oggetto delle attenzioni del campione mondiale di ciclismo trial, Stefano Brumotti, per la trasmissione televisiva "Striscia la notizia".
Questo a proposito del presunto spreco, che non c'è stato, di denaro pubblico per lo studio di fattibilità per la riapertura al traffico della linea Sicignano-Lagonegro. Studio che è avvenuto a totale costo zero. Riguardo alle biciclette ed ai treni, ricordiamo che in Europa ed anche in Italia, esiste il trasporto delle biciclette sui Trenitalia dotati di spazi appositi per il trasporto delle bici. Un esempio è il moderno treno regionale Minuetto diesel che circola anche sulle linee Potenza -Salerno e Potenza-Foggia, creando un virtuoso circuito economico di cicloturisti nei giorni festivi, che troverebbe anche nel Vallo di Diano, pianeggiante da Polla a Casalbuono, un ambiente ideale.
Ben altro che utilizzare le strade collaterali della ferrovia, in realtà inesistenti, a meno che i cicloturisti non diventino bravi come Brumotti, capace di correre in bici su una rotaia del binario! Il Signor Gonnelli dovrebbe viaggiare sui treni regionali della linea Salerno - Napoli, così avrebbe modo di vedere qualche pendolare che sale in treno portando sotto il braccio una bicicletta pieghevole con cui è arrivato in stazione e che userà di nuovo, dispiegata, alla stazione di arrivo di Napoli, per muoversi nel traffico più velocemente che a piedi o in auto. Tutto ciò non può avvenire nel Vallo di Diano finchè continuerà il monopolio del trasporto pubblico con autobus, del quale, però, non si cura il Signor Gonnelli che, tuttavia, continua a definirsi, non si sa come, una ambientalista convinto.
Riguardo alle allusioni sullo studio, il Comitato ribadisce con forza che è a costo zero e che non grava sulla comunità come accadde invece – a seguito di patetici teatrini politici fatti di rivendicazioni e proclami – nel 2007 quando arrivò un risultato improponibile.
Il Comitato per la riattivazione della ferrovia Sicignano-Lagonegro non è soddisfatto dello studio di fattibilità presentato da RFI. Gli accordi presi all’incontro del 12 aprile presso il Ministero, a cui era presente tra gli altri anche il vice-presidente del Parlamento Europeo e candidato alla segreteria PD on. Gianni Pittella, erano ben altri. L’AD Mauro Moretti aveva garantito di presentare entro un mese – tempo che poi si è dilatato enormemente senza apparente motivo – uno studio di fattibilità improntato al minimo costo. Ma così non è andata, perché se le basi da cui si è partiti per proporre questo nuovo documento sono quelle dello studio di fattibilità delle Net Engeenering del 2007, è chiaro che il risultato finale è sfalsato. Inoltre non si tratta di un vero e proprio studio, ma di una valutazione parametrica con aggiornamento dei costi e alcuni tagli. Non è questo il lavoro che si era deciso di presentare di fronte ad una Comunità e a degli interlocutori pro ferrovia.
Pertanto chiusa questa ridicola parentesi, che ha avuto come unico effetto quello di far aumentare la ruggine sui binari del Vallo e far perdere tempo chi rivendica il diritto alla mobilità, il Comitato intende rilanciare la battaglia per la riapertura entro il 2014 della tratta Sicignano-Polla (28 km). Tramite un iter di Governo che verrà proposto direttamente al Ministro Maurizio Lupi, andrà richiesto uno studio ex novo per il primo tratto funzionale con progetto cantierabile da finanziare con i fondi UE 2014-2020.
E’ venuto il momento che la politica assuma le sue responsabilità e dia una possibilità di riscatto al Vallo di Diano, funestato dalla chiusura del Tribunale. Un primo segnale potrebbe essere proprio quello di mettere nero su bianco e far partire i lavori per riaprire il primo pezzo della Sicignano-Lagonegro. E questo con dei lavori da iniziare entro l’anno prossimo.
Il Comitato per la riattivazione della ferrovia Sicignano-Lagonegro desidera infine puntualizzare quanto espresso dall'assessore ai Fondi UE Cosenza nell'incontro tecnico tenutosi a Polla lo scorso mese. Proprio trattandosi di un incontro tecnico, l'amministratore avrebbe dovuto rispondere in maniera tecnica e precisa alle domande che gli venivano poste. Ma con grande stupore, contraddicendo anche quanto detto dal suo collega assessore ai Trasporti Vetrella, il prof. Cosenza alla domanda del giornalista Antonio Sica sulla ferrovia Sicignano-Lagonegro ha risposto che "non crede che i fondi UE si possano utilizzare direttamente per le ferrovie, mentre per le strade provinciali e statali qualche speranza c'è". Una dichiarazione che sconfessa al 100% quanto detto da Vetrella in un precedente incontro a Padula, ma che soprattutto fa rabbrividire in quanto un delegato regionale ai fondi UE non può non sapere che l'Europa finanzia e incoraggia le opere infrastrutturali su ferro, come si può considerare la Sicignano-Lagonegro, mentre non spende un centesimo per quelle su strada. Una palese contraddizione, dunque, che sarebbe potuta essere giustificabile da chiunque ma non da chi è addetto ai fondi UE 2014-2020. A scanso di equivoci, il Comitato ribadisce che i fondi UE 2014-2020 rappresentano una buona occasione per finanziare il ripristino della tratta, e che percorrerà tutte le strade possibili (già in programma un incontro al Ministero) per mobilitare il Governo affinchè richieda studio di fattibilità ex novo (quello promesso è stato consegnato a RFI) e finanziamento dell'opera da parte dell'Unione Europea.