Il Comitato per la riattivazione della Sicignano – Lagonegro prosegue il lavoro nonostante il mese di agosto veda la politica e le istituzioni completamente (o quasi) in vacanza. In attesa che il presidente della Regione Vincenzo De Luca si occupi anche del Vallo di Diano (gli verrà chiesto un incontro ufficiale alla ripresa delle attività a settembre), a Salerno si discute comunque di stazioni e ferrovie soprattutto perché lo scalo del capoluogo di provincia rappresenta l’ultimo ‘baluardo’ dell’AV nel Sud Italia.
Purtroppo occorre constatare che esiste un solo marciapiede rialzato, per i BINARI 6 e 7, costruito per il treno metropolitano di Salerno, ed utilizzato anche da Italo, che non può usare i marciapiedi bassi. Ne consegue che il Frecciarossa parte ed arriva dal binario 1, mentre il Frecciarossa 1000 si ferma a Napoli, poichè il marciapiede alto è in uso esclusivo, per l'AV, a NTV.
Anche a Potenza Centrale ed a Foggia c'è un marciapiede alto costruito da RFI. Sarebbe forse il caso che RFI, dato che non ha ancora costruito un marciapiede alto, lo facesse a breve termine a Salerno. Va segnalato che negli anni passati le ferrovie furono "costrette" a costruire a Rimini e Pesaro per le fermate di Italo, tra Milano e Ancona, che al momento non ci sono più. Negli ultimi giorni, poi, per i pendolari è arrivata una nuova odissea che si può ricollegare alla mancanza infrastrutturale sottolineata: un Frecciarossa partito da Salerno, un ETR 500, è rimasto fermo per cinque ore a Cassino. Gli ETR 500 dalla fine dell'anno,con l'orario invernale, ritorneranno sull'Adriatica e Salerno, senza ETR 1000 non sarebbe più il terminale dell'Alta Velocità da Torino: così l'Alta Velocità sarebbe allontanata definitvamente anche dal Vallo di Diano – già privo del suo collegamento ferroviario naturale, la Sicignano – Lagonegro, visto che i Frecciarossa 1000 si fermerebbero a Napoli. La soluzione sarebbe semplice: alzare a Salerno il marciapiede tra il binario 2 e 3.