Il Comitato per la riattivazione della ferrovia Sicignano-Lagonegro, senza perdere di vista l’obiettivo primario che è la riapertura della tratta valdianese, per la quale dal 2012 ci battiamo e continueremo a batterci, vuole esprimere con il presente comunicato il proprio sincero disappunto in merito ad alcune dichiarazione apparse sulla stampa a firma di alcuni sindacati.
È davvero singolare, infatti, leggere che gli autobus non abbiano margine di manovra su una strada statale, mentre possano muoversi agevolmente lungo la provinciale che collega la stazione ferroviaria di Sicignano degli Alburni e l’area limitrofa al Ristorante “Il camionista”, sede della attuale fermata degli autobus sostitutivi. Si può mai pensare che un passeggero scenda a Sicignano, presso il citato Ristorante, e percorra a piedi 3 km per prendere una coincidenza ferroviaria, sotto la pioggia o sotto la grandine? Visto che il biglietto ferroviario è valido sia per gli autobus sostitutivi che per i treni, ecco spiegato perché dove c’è transito di convogli ferroviari è indispensabile la fermata dei bus in prossimità della stazione stessa. I sindacati dovrebbero farsi qualche domanda, invece, riguardo la totale assenza di personale di accompagnamento di Trenitalia (capitreno) sugli autobus sostitutivi per l’emissione del biglietto a bordo e l’accompagnamento al posto dei disabili della vista (visto che, nelle stazioni del Vallo di Diano, non sono presenti, ovviamente, sale blu). Ci rincresce davvero constatare che l’ordinanza del Sindaco di Sicignano degli Alburni fatta a norma di legge e con l’obiettivo di tutelare i pendolari e i passeggeri anziché essere accolta con favore sia stata bistrattata e criticata da chi i pendolari e i passeggeri dovrebbe tutelarli per mission.