Precisazione sulle dichiarazioni odierne riguardanti la linea ferrata Sicignano-Lagonegro


E’ sempre “piacevole” – tra virgolette - vedere come la politica sia in grado di sminuire con delle parole - che ci auspichiamo siano semplicemente non pensate e avventate - un paziente e costante lavoro da parte di semplici cittadini che si impegnano quotidianamente; e al contrario dei politici stessi, senza ricevere alcun rientro né economico né elettorale, per il bene comune e per l’amore nei confronti della comunità del Vallo di Diano. Al di fuori delle logiche di palazzo e esterno ad ogni tipo di interesse personale, il Comitato per la riattivazione della ferrovia Sicignano-Lagonegro apprezza l’ironia abbinata alla questione ferroviaria e intende mantenere in toni pacati e altrettanto ironici il dibattito. 

Spunto di riflessione è la dichiarazione a UNO WEB TV del sig. Gaetano Rubino, in quota DFC, che dall’alto della sua esperienza ha ritenuto opportuno prendere in giro i cittadini con una frase sarcastica sulla ferrovia, apostrofando un ipotetico Minuetto valdianese come "un freccia rotta". Non sappiamo – e non ce lo chiediamo nemmeno - dove voglia arrivare chi continua a propinare, alla faccia dell’ecologia e della civiltà, il trasporto su gomma in luogo di quello su ferro. E non sappiamo non si inverta la tendenza investendo su dei servizi pubblici ecologici, puliti, sicuri e utili a tutta la comunità. 

Per inciso, con l’incontro avuto alla sede delle Ferrovie con l’Amministratore Delegato di FS ITALIANE Mauro Moretti è emerso il problema dei passaggi a livello, tutti completamente automatizzabili, che verrà risolto con l’impegno degli enti locali intenti all’eliminazione degli stessi sulle strade interpoderali, utilizzando la viabilità parallela alla linea. Tanto per dare un termine di paragone, sulla linea Napoli-Salerno, capolinea dell’AV, (54 km, via Cava de’ Tirreni), ci sono ben 40 passaggi a livello eppure i treni camminano più velocemente che a passo d’uomo. Per quanto riguarda la velocità massima, consigliamo un confronto con gli esperti della linea, per saggiare se si possa arrivare solo a 40 km/h o a 130 km/h, specie tra Polla e Montesano, come qualche autorevole addetto ai lavori ribadisce da tempo. 

Il sig. Gaetano Rubino incarna perfettamente l’essere pirandelliano che si sofferma al comico, ovvero l’avvertimento del contrario: ha capito come suscitare il riso e lo fa soffermandosi alle apparenze. Il Comitato, che però conosce meglio la poetica di Pirandello, risponde con l’umorismo, che è il sentimento del contrario e che è abbinato ad una profonda riflessione. Amara, nel caso specifico della ferrovia Sicignano-Lagonegro. Rivelatrice degli inganni. 

Resta inteso – ed è bene precisarlo perché non saliamo su nessun piedistallo al contrario di molte dichiarazioni leggere e onnipotenti– che è legittimo avere pareri discordanti ma sarebbe opportuno esprimersi con un pizzico in più di rispetto verso quello che è un lavoro che parte da lontano, tra mille difficoltà, e che sta vedendo il coinvolgimento di cittadini, imprenditori, sindaci, parlamentari e quant’altro per riavere un sacrosanto diritto che è quello alla mobilità su ferro. Inoltre, e concludiamo, ricordiamo che il PTC della Provincia di Salerno, che prevede anche il ripristino della tratta ferrata Sicignano-Lagonegro, è stato scritto e approvato anche da DFC (PDL?): sarà stata una clamorosa svista quella dei passaggi a livello?
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