Il Comitato per la riattivazione della Sicignano-Lagonegro comunica di aver avuto un incontro decisivo presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti avente come oggetto il futuro della tratta ferrata. Ricevuti dal segretario particolare del ministro Maurizio Lupi, l'on. dott. Marcello Di Caterina, alla presenza dell'ex assessore ai trasporti della Provincia di Salerno, Avv. Lello Ciccone, che ha reso possibile l’incontro, gli esponenti del Comitato hanno avuto modo di fare le loro proposte sulla strada da seguire per arrivare alla riattivazione immediata del primo tratto funzionale tra Sicignano e Polla (28 km).
L'esito dell'incontro è stato positivo: il dott. Di Caterina ha assunto l'impegno, da portare a termine a breve scadenza, di convocare un tavolo nazionale attorno al quale riunire tutti gli attori aventi potere decisionale sulle sorti della Sicignano-Lagonegro. La proposta, lanciata dal Comitato, è stata accettata dal segretario particolare che si occuperà di fare gli onori di casa per testare la disponibilità delle parti in causa (RFI, Regione Campania, Regione Basilicata, Governo Italiano, Europa) - che saranno tutte presenti all'incontro. Il vertice sarà l'occasione per un confronto diretto e immediato e soprattutto rappresenterà la suddivisione delle responsabilità per agire concretamente sul ripristino del primo tratto di linea. Con un faccia a faccia schietto e diretto sarà impossibile assistere a balletti, false promesse e scaricabarile - come accade da anni grazie ad una classe politica che si impegna e poi dimentica di averlo fatto - e al termine della riunione verranno poste delle scadenze entro le quali aggiornare l'iter burocratico e continuare a muovere passi concreti verso un ripristino fortemente richiesto da una Comunità stanca di promesse e menzogne.
La strada intrapresa è quella giusta, anche se non bisogna farsi illusioni e aspettare i fatti per capire se finalmente dopo quasi trent'anni si è giunti ad una svolta per il destino della Sicignano-Lagonegro. Con questo incontro si conclude la filiera istituzionale coinvolta dal comitato a lavorare sulla richiesta di riattivazione della tratta ferrata, ricordando che solo un impegno forte e costante, capacità diplomatiche e assenza di condizionamenti da logiche esterne alla nostra hanno fatto si che semplici cittadini arrivassero a portare la volontà delle comunità valdianese e lucana nei palazzi decisionali.
Noi che viviamo sulla pelle il disagio di un bene pubblico strappato al territorio, del default economico, dello sviluppo e delle opportunità mancate, tutto frutto della insana gestione politica a tutti i livelli nel recente passato e delle logiche speculatorie personalistiche, continueremo ad impegnarci affinché chi ha potere decisionale si assuma la responsabilità - indipendentemente dal colore politico - di far risorgere il nostro amato territorio o di abbandonarlo definitivamente. Per noi un forte investimento su un'area sfruttata per troppo tempo è un punto di partenza per costruire un degno futuro in una terra troppo bella e da vivere. Che il treno torni nel Vallo, subito.