La Campania è arrivata all’ultima settimana pre-elettorale. Nel frattempo sulla Sicignano – Lagonegro si tagliano alberi, in maniera del tutto abusiva. Il Comitato ha intrapreso l’ennesima azione legale a tutela del patrimonio ferroviario, mentre attende risposte sulla firma dell’accordo quadro cercando di sollecitare chi di dovere per mandare in porto la questione. Ma quello che più stupisce – e ossimoricamente fa piacere – è vedere la grande quantità di manifesti elettorali sparsi nel Vallo di Diano, appesi nei posti più improponibili, che si occupano di trasporto pubblico locale e di linea ferroviaria. Qualcuno già era seduto in Regione negli ultimi cinque anni, e ci si chiede perchè non abbia mosso un dito finora e perchè dovrebbe farlo proprio adesso.
Viceversa, chi non è mai stato in politica e ha tale attenuante dovrebbe dire cosa ha intenzione di fare per la ferrovia Sicignano – Lagonegro. Le promesse elettorali sul ripristino non sono di certo originali: senza falsa modestia, ha fatto più un Comitato di cittadini apolitici ed apartitici negli ultimi tre anni che intere Giunte o fior di consiglieri, assessori, presidenti. Dagli incontri all’attenzione mantenuta, non solo a livello mediatico, sulla tratta ferrata, il bilancio del Comitato mette il direttivo in una posizione di attesa. Purtroppo, però, l’attesa è diffidente. Parlando con la gente comune di ferrovia è netta l’esasperazione per una vicenda atavica, annosa, che ritorna in auge prepotentemente in ogni tornata elettorale dando l’idea di essere un cavallo di battaglia bypartisan. Non vogliamo cavalli, ma treni, e quelli che amano il Vallo – legati forse agli stessi che pensarono bene di invadere con manifesti elettorali inutilizzati le stanze della stazione di Padula, sprecando clamorosamente i soldi dei rimborsi dati ai partiti – dovrebbero fare qualcosa in più rispetto ad una frase su un manifesto che si fa presto a dimenticare, specie se arriva l’elezione.
Un esempio? Prendete impegni pubblici, sottoscrivete con i cittadini dei programmi con la clausola di rimettere il mandato se non vengono rispettati. Cominciate a dire prima – e non dopo o mai più – quali iniziative si ha intenzione di prendere per la Sicignano – Lagonegro e non si diventi irreperibili appena arrivato Giugno. La ferrovia del Vallo ha bisogno di serietà, interesse, passione, competenza e trasparenza: doti difficili da scovare, soprattutto se decantate e sbandierate da tutti i partiti. Servono risposte e non proclami. E che alla Regione Campania vinca il migliore, e che una volta giunta l’elezione, si possa parlare fattivamente anche di ferrovia senza tornare ad essere il territorio dove Cristo non è arrivato.