Oltre il danno, la beffa: Frecciarossa al Sud e Sicignano-Lagonegro

Continua l’avventurosa parabola dei Frecciarossa al Sud Italia. L’ultima notizia è che dal prossimo giugno la corsa Milano-Taranto farà tappa anche a Battipaglia.

Come si legge dalle colonne di un quotidiano locale, infatti, un membro del Consiglio Regionale insieme al vice-Sindaco di Battipaglia hanno discusso con il responsabile provinciale di RFI per far fermare a Battipaglia – dieci minuti di treno da Salerno – il Freccia rossa 1000. Nell’articolo è tuttavia specificato che occorrerà innalzare di 10 cm i marciapiedi dei binari 2-3. Sono obbligate alcune riflessioni: in primis, se a Battipaglia è necessario procedere a questi lavori per fare in modo che il treno possa sostare, perchè a Potenza e a Taranto ciò non è accaduto ed il Frecciarossa 1000 continua fermarvi?
E soprattutto, questo significa che la battaglia intrapresa dal dott. Panetta in rappresentanza dei cittadini che chiedono il diritto alla mobilità, era fondata e ora gli viene data la ragione riguardo le istanze portate. Verrebbe da dire che oltre il danno – un Frecciarossa 1000 che ferma in stazioni, Potenza Centrale e Taranto, con marciapiedi bassi, non adatti per persone abili ed a ridotta mobilità – arriva anche la beffa, e cioè la fermata del Frecciarossa 1000 a Battipaglia (sarebbe come se da Roma a Firenze venisse inserita la fermata di Prato, cinque minuti di tempo distante dal capoluogo toscano), continuando a spendere soldi per un servizio che si potrebbe fare comodamente con un Frecciargento e senza investire sulle direttrici interne, come la Sicignano – Lagonegro (a tal proposito ci sono delibere ufficiali del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e del Comune di Sicignano).

 Lungi dal Comitato voler passare per un gruppo di persone che pur di raggiungere il pur nobile obiettivo di ripristinare la tratta valdianese rinuncerebbe all’Alta Velocità, specifichiamo che il nostro intento è quello di auspicare un’ottimizzazione dei costi e una riscoperta delle aree interne regionali. Anzichè spendere milioni di euro per una corsa che comunque non potrà andare – al di là dei proclami – ad “alta velocità” per limiti strutturali della ferrovia, meglio sarebbe stato destinare a quel percorso un treno più veloce da Salerno a Taranto ed anche meno costoso per i viaggiatori paganti il biglietto e per le Regioni Basilicata e Puglia, tipo Frecciargento ETR 600, e accumulare risorse per collegare anche altre zone (tra cui il Vallo di Diano) all’Alta Velocità nell’hub Salerno. Purtroppo, sul tema, la Regione Campania, come l'amministrazione precedente, latita lasciando inascoltate le istanze del territorio.