Alta velocità, da Taranto a Potenza la protesta delle associazioni: “Treni inaccessibili a disabili e anziani”

NAPOLI – «Anziani, ipovedenti e persone a ridotta mobilità non possono salire o scendere in sicurezza, nelle stazioni di Potenza e di Taranto, dal Frecciarossa 1000, che collega Taranto a Milano». E’ la denuncia di Giulio Nardone, il presidente nazionale dell’Associazione Disabili Visivi, che ha chiesto giorni fa un sopralluogo urgente da parte dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie, con una lettera indirizzata al presidente Amedeo Gargiulo.
Il caso, rileva Nardone, nasce l’undici dicembre dello scorso anno, quando Trenitalia inaugura l’Alta Velocità tra Taranto e Milano, con scalo, tra l’altro, a Potenza. Iniziativa finanziata anche con un contributo di 3 milioni, a valere sui fondi europei del ciclo 2014 – 2020, dalla Regione Basilicata. Il servizio è garantito da due treni: il 9522 che parte dalla Puglia alle 5.48 ed arriva a Milano alle 14.40 ed il 9541 che si stacca dalla banchina ferroviaria del capoluogo lombardo alle 15.20 e ferma a Taranto cinque minuti dopo la mezzanotte. La tratta è coperta da un Frecciarossa 1000, il modello di punta all’Alta Velocità. “Peccato però – lamenta l’Associazione Disabili Visivi – che a Potenza ed a Taranto chi vede male o non cammina con scioltezza, per motivi di età o di acciacchi, rischi di farsi male quando si sale o quando si scende”. In foto il presidente della Regione Puglia Emiliano all’inaugurazione della nuova tratta per Potenza l’11 Dicembre 2016 – Come si nota sullo sfondo la porta aperta della carrozza è di parecchio più alta rispetto al margine superiore del marciapiede. «A Taranto – denuncia la missiva indirizzata all’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria – non c’è il marciapiede rialzato, quello di 55 centimetri conforme agli standard europei». A Potenza non è migliore la situazione, secondo la ricostruzione dell’Associazione Disabili Visivi: «L’accesso alla banchina che costeggia il binario 2, dove ferma attualmente il treno veloce, è impedito dalla presenza di barriere architettoniche. Al contrario al binario 1, con marciapiede non rialzato, le persone su sedia a ruote possono ricevere l’assistenza della Sala Blu di Bari (previa tempestiva prenotazione) per l’accesso alla carrozza mediante una pedana elevatrice mobile di RFI, ma restano tagliati fuori anziani e ipovedenti, che dovrebbero affrontare un dislivello di ben 40 centimetri». La soluzione? «Bisogna – chiede l’Associazione Disabili Visivi – che si sostituisca al Frecciarossa 1000 il Frecciargento, più basso sui binari». 

LA RISPOSTA DI TRENITALIA, A TARANTO IL PROBLEMA VERRA’ RISOLTO 

La scoietà ferroviaria replica: «Il Frecciargento – replica la società – non può andare oltre i 250 chilometri orari. Per i lunghi tragitti, inevitabilmente l’Alta Velocità deve puntare sul Frecciarossa». Quanto alle stazioni di Potenza e Taranto, l’azienda ammette che le banchine della città pugliese non siano conformi agli standard europei, perché troppo basse, e che nella città lucana permangono le barriere architettoniche per chi debba accedere ad uno dei marciapiedi ferroviari. «Tuttavia – informa – a Taranto i lavori per alzare la banchina sono partiti e dovrebbero concludersi entro qualche mese. Così come entro il 2018 contiamo di dotare lo scalo di Potenza di altri ascensori, compreso quello che porterà i viaggiatori al marciapiede rialzato e conforme agli standard europei». Parole, queste, che non confortano alcuni viaggiatori abituali come Rocco Panetta, veterinario e marito di una ipovedente che abitualmente usufurisce della tratta: «Non capiamo – commenta – il senso di attivare una nuova linea con i treni veloci prima di adeguare tutte le stazioni alle esigenze di disabili ed anziani».