Imbecilli ancora in azione alla stazione di Polla

Complimenti agli imbecilli. Non ci sono altre parole per descrivere quanto sta accadendo nel Vallo di Diano. L'espressione è generica e racchiude tutti coloro che stanno cercando - direttamente o indirettamente - di affossare l'ottimo lavoro della Pro Loco con atti intimidatori fatti ad arte per danneggiare il volontariato di cittadini perbene e attaccare indirettamente anche la lotta per il recupero delle strutture ferroviarie della Sicignano - Lagonegro. Dopo la locomotiva, è toccato alla porta in legno interna alla stazione di Polla, presa a calci e pugni e semi-sfondata prima che qualcuno allertatosi per il forte rumore desse l'allarme e costringesse alla fuga i deficienti di turno.


Se quanto accaduto alla storica locomotiva è andato agli archivi, adesso bisogna prendere provvedimenti. Le denunce sono partite, ma gli organi preposti devono andare incontro alla Pro Loco e attivarsi per un sistema di video sorveglianza e una maggiore perlustrazione della zona nelle ore notturne. Non si tratta di una periferia abbandonata, ma di una strada a due passi dal centro e densamente abitata, per cui è inammissibile che accadano episodi vandalici a ripetizione senza che venga fatta alcuna mossa. La presente vale dunque anche come appello al sindaco Giuliano per investire in telecamere di sorveglianza e pattugliamento da parte delle forze dell'ordine nelle ore "a rischio". Ne vale anche della credibilità di Polla, perché se un centro di 5000 abitanti subisce passivamente le azioni di cretini senza dignità, allora c'è poco da sperare. Come si vede dalle foto del quotidiano OndaNews, è un tiro al bersaglio apposito perché la Pro Loco non detiene soldi o grosse attrezzature che potrebbero far gola ai ladri. Se la stazione deve essere terra di nessuno, siamo ben lungi dalla civiltà tanto decantata. Per inciso, l'Info Point organizzato da Giuseppe Verga e il recupero architettonico dello scalo curato e finanziato dai ragazzi della Pro Loco guidati dal presidente Nicola Abate sono apprezzati e considerati un modello da imitare in tutto il Vallo e non solo. A qualcuno forse dà fastidio? Solidarietà ai ragazzi di Polla e alla cittadinanza, appello al sindaco affinché si muova per scongiurare episodi simili che non danno lustro alla sua comunità. Consci che la battaglia per far tornare il treno non si ferma, anzi ripartirà più veloce che mai da settembre con una serie di incontri già programmati.

RASSEGNA STAMPA: CRONACHE DEL SALERNITANO
Vandali distruggono la porta della stazione ferroviaria. Polla – Una assalto da parte di una banda di violenti in una stazione di periferia potrebbe essere il primo fotogramma di un nuovo, potenziale cortometraggio che esalterebbe il campanilismo di quei salernitani orgogliosi dei propri binari e della propria linea ferroviaria. Non fosse stato per quel cittadino che, allertato dalle grida e dal rumore frastornante di calci e pugni, nel pieno della notte, una volta sveglio ha deciso di affacciarsi al suo balcone di casa e per mettere in fuga i vandali ha azionato l’antifurto della propria abitazione. Un’azione che ha posto fine ad un vero e proprio raid, chissà al mattino successivo i pendolari che usufruiscono del servizio sostitutivo cosa avrebbero trovato. L’ingresso della sala d’aspetto, una delle tipiche porte di legno che conduce alle varie stanze che vengono utilizzate dalla locale Pro Loco come sede e come info point turistico è stato gravemente danneggiato. La porta, crepata nella parte posteriore, è stata quasi certamente colpita da una serie infinite di calci e martellate, con tanto di buchi e graffi inferti da giraviti e piedi di porco. Ormai sono anni che la stazione di polla della linea ferroviaria Sicignano – Lagonegro è diventata una cosiddetta “fermata impresenziata”. All’interno, infatti, non vi è una biglietteria o personale della società di trasporti. A dire il vero, lo scalo non si avvale neppure di un capostazione o di un casellante. Sono soltanto previsti alcuni sopralluoghi, di tanto in tanto, da parte di una squadra che esegue dei controlli per accertare che sia tutto in regola. Una situazione a dir vero surreale, anche perché la linea sospesa per un vile inganno da parte dei vertici di Trenitalia con la scusa di elettrificare un’altra linea che appunto si interseca presso la stazione di Sicignano degli Alburni, non è stata mai riattivata. Quindi il personale prima indicato quali casellante, sorvegliante, capistazione e capitreno attualmente non hanno motivo di esistere e sono stati sostituiti da ignoti autisti di autolinee private che poco interesse hanno a vigilare su tali strutture. Quando i volontari della Pro Loco Tanagro Pollese si sono recati sul luogo per aprire gli uffici, non hanno potuto altro che constatare che l’ennesimo attacco vile e funesto era stato perpetrato ai danni di una struttura che negli ultimi mesi è diventato vanto e lustro di un territorio che non vuole morire e cedere alle infamie di un abbandono programmato sotto gli effetti di un sonno profondo di politici incapaci e poco affezionati al territorio di appartenenza. In queste ore si stà quantizzando l’esatta entità del danno arrecato dai vandali che hanno agito, presumibilmente, durante la notte quando dei cittadini per bene, non si vede neppure l’ombra. I componenti della Pro Loco escludono l’ipotesi di un tentato furto, anche perché dalle vetrate esistenti e per fortuna sotto protezione di una spessa rete metallica si intravede la poca apparecchiatura di valore esistente e lo scarno arredo, utile ed indispensabile per le attività sociali che vengono svolte quotidianamente. Un vile attacco che segue quello perpetrato neanche dieci giorni fa da quando hanno ignoti hanno addirittura appiccato il fuoco all’interno della locomotiva appena restaurata e che giace come un cimelio sul binario morto dello scalo pollese. Un attacco dietro l’altro. Una situazione divenuta davvero tragicomica. Una serie di eventi che vorrebbe fare scoraggiare chi con tanta premura, tanto amore, tanti sacrifici sta cercando di ricostruire uno stato di fatto: l’attivazione della linea ferroviaria. Un grave gesto che verrà denunciato agli inquirenti, come quello appunto avvenuto nei confronti della locomotiva. Un grave gesto che purtroppo non darà mai un nome ed un volto a chi non è degno di essere chiamato cittadino civile dell’Europa unita.
 
Vincenzo D'Amico