Non sembra terminare l’agonia della ferrovia Sicignano-Lagonegro, sospesa al traffico ormai dal 1987. Nonostante le tante prospettive apertesi negli ultimi tempi, fra recupero turistico, interconnessione con l’Alta Velocità e dichiarazioni spontanee in favore della riapertura, a mancare all’appello è ancora una volta una Regione Campania troppo spesso latitante in fatto di chiarezza. Il territorio è rappresentato, i Sindaci sono politicamente affini alla Giunta del presidente De Luca: ci sarebbero tutti i margini per avviare un colloquio proficuo, e invece a diciotto mesi dalla stipula della convenzione di RFI (costata 1 milione e 700.000 euro di soldi pubblici) non c’è ancora traccia della pubblicazione dello studio di fattibilità. “Una vergogna”, commentano in modo laconico dal Comitato, “la situazione è snervante. Dov’è lo studio finanziato con 1 milione e 700.000 euro di soldi dei cittadini campani?”.
Ferrovia Sicignano-Lagonegro, un’altra estate di chiacchiere. Comitato: “Dov’è lo studio finanziato?”
Non sembra terminare l’agonia della ferrovia Sicignano-Lagonegro, sospesa al traffico ormai dal 1987. Nonostante le tante prospettive apertesi negli ultimi tempi, fra recupero turistico, interconnessione con l’Alta Velocità e dichiarazioni spontanee in favore della riapertura, a mancare all’appello è ancora una volta una Regione Campania troppo spesso latitante in fatto di chiarezza. Il territorio è rappresentato, i Sindaci sono politicamente affini alla Giunta del presidente De Luca: ci sarebbero tutti i margini per avviare un colloquio proficuo, e invece a diciotto mesi dalla stipula della convenzione di RFI (costata 1 milione e 700.000 euro di soldi pubblici) non c’è ancora traccia della pubblicazione dello studio di fattibilità. “Una vergogna”, commentano in modo laconico dal Comitato, “la situazione è snervante. Dov’è lo studio finanziato con 1 milione e 700.000 euro di soldi dei cittadini campani?”.