Filomena Chiappardo intervista l'addetto stampa del Comitato per la ferrovia Sicignano-Lagonegro

La riapertura della ferrovia è uno dei temi di cui si discute da tempo nel Vallo di Dianodal 1987 il treno non passa più e tra proposte, progetti, idee varie lo stato di abbandono e di degrado del tratto non più utilizzato non smette di indignare e di far riflettere.
Cambierà qualcosa? Ci saranno iniziative concrete? 
Ne abbiamo parlato con Rocco della Corte, addetto stampa del “Comitato per la riattivazione della Ferrovia Sicignano – Lagonegro”. 


  • Quando si è costituito il comitato? Da chi è composto?

"Il Comitato si è costituito il 13 Ottobre 2012 ed è composto dal sottoscritto, da Giuseppe Verga, dal professor De Luca e dal presidente onorario Rocco Panetta per quanto riguarda il consiglio direttivo. Sono già arrivate, poi, numerose adesioni alla segreteria"


  • La questione che riguarda la riapertura della ferrovia si protrae da anni nel Vallo di Diano. Molti sono disillusi, scoraggiati, non credono più che la Sicignano – Lagonegro tornerà a funzionare. Cosa si sente di dire a chi oggi è di questa opinione?

"Che stiamo lavorando per far sì che si riattivi. Sicuramente la disillusione è fisiologica, perché le promesse sono state tante ma non c’è stato mai niente di concreto.
O meglio, nel 2003 furono stanziati 15 milioni di Euro per i lavori di ripristino ma nulla è successo.
Noi stiamo cercando di tutelare il patrimonio ferroviario con i fatti, penso ad esempio all’istanza di Polla.Bisogna mettersi in testa che la mobilità, ferrovia inclusa, è un diritto e se il cittadino si rassegna di fronte ai suoi diritti è un pessimo segno"


  • Dal punto di vista tecnico ed economico, quali sono le proposte concrete per la riapertura della ferrovia?

"Gli studi di fattibilità si sono sprecati, così come le cifre dette per la riattivazione. 
Persone vicine al comitato, a cominciare dal nostro presidente, fissano più o meno la cifra del ripristino a 101 milioni di Euro. Non sta a noi fare proposte tecniche, ma sicuramente la situazione non è troppo tragica come qualcuno vuole far credere ad arte per screditare le ipotesi di ripristino. 
E’ ovvio che c’è da investire e lavorare molto, e più passa il tempo più i costi aumentano"


  •  Il Comitato pro ferrovia ha inviato un’istanza al Commissario prefettizio di Polla. Di cosa si tratta?

"Fuori dalla stazione di Polla, sulla SR 426, c’era un passaggio a livello che in occasione del Giro d’Italia fu asfaltato. Poi, la situazione non è stata più ripristinata nonostante il progetto prevedesse le controrotaie e pertanto è rimasto l’asfalto sul binario. Abbiamo quindi chiesto al commissario prefettizio dott. Amantea di ripristinare la legalità installando le controrotaie come da progetto e riunificando la linea, ora spezzata in due tronconi"

  • Lo scorso 29 settembre, presso la Certosa di Padula, la Soprintendenza Archivistica della Campania ha promosso un’iniziativa dal titolo “C’era un volta il treno”, che ha raccolto materiale proveniente da Archivi comunali e non solo. Cosa pensate dell’iniziativa?

"Sinceramente il taglio culturale conferito all’evento e la conferenza di Padula non lasciano spazio a molte sinergie. Senz’altro parlare dell’argomento fa sempre bene, perché troppo tempo è rimasto nel dimenticatoio, però bisogna agire su più fronti e in tal senso ci sono anche delle posizioni che non vedono la ferrovia come una necessità per il territorio.
La cultura, comunque, è sempre una risorsa e se può servire per risvegliare qualcosa, ben venga"

  • Lo stato di decadenza del percorso attraversato dalla ferrovia è sotto gli occhi di tutti, eppure la zona è straordinaria dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. Come pensate di agire per iniziare il recupero?

"Ci sono delle zone davvero mozzafiato soprattutto nel primo tratto, ed è davvero una vergogna che siano in questo stato. Per il recupero si possono senz’altro creare delle squadre di lavoro atte al disboscamento e alla pulizia dei luoghi ferroviari, a cui si può e anzi si deve ridare dignità. 
Poi un’idea c’è e sarebbe affascinante, dobbiamo lavorarci coinvolgendo gli enti locali: quella di farrecuperare i fabbricati delle stazioni dai comuni al fine di passarglieli in gestione e farli quindi tornare a nuova vita. Sicuramente lo stato di abbandono totale verrà contrastato in ogni modo"


  • Come si può aderire al Comitato per lavorare attivamente al vostro fianco?

"Il sito ufficiale www.sicignanolagonegro.blogspot.com è attivo, ha avuto più di 1000 contatti nei primi quindici giorni di vita e c’è una sezione ‘Aderisci’ dalla quale si può scaricare il modulo da inviarci poi via fax, via e - mail oppure consegnarlo ad un membro del direttivo. Cercheremo presto di organizzare eventi, finora stiamo lavorando soprattutto con gli enti locali e con i contatti giusti da individuare per avere la strada meno in salita"


  • “C’era una volta il treno”… ci sarà ancora?

"Ovviamente è il nostro obiettivo, scaramanticamente sono solito dire che ogni giorno che passa è un giorno in meno senza treno nel Vallo di Diano. Ci vuole coraggio per portare avanti una battaglia che in tanti considerano già persa. Ma faremo tutto il possibile per tenere alta l’attenzione e ottenere risposte concrete per i cittadini. Il treno deve riprendere la sua corsa".

- Filomena Chiappardo 
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