Testimonianza di disservizi sull'Autobus sostitutivo: serve la ferrovia!
“Cristo si è fermato ad Eboli”. Anch’io. Che coincidenza! Viviamo in una società che presenta forti ed evidenti contraddizioni. Soprattutto noi del Sud. Soprattutto noi che abitiamo a sud di Eboli, cittadina “scelta” da Cristo per fermarsi. E’ un caldo Martedì di Giugno. Ore 17,00. Sono alla stazione di Salerno. La giornata di lavoro è finita. Torno a casa. Primo dubbio: prendo il pullman delle 18,10 o il treno delle 17,38 con cambio ad Eboli, dove arriva alle 18,08 con la coincidenza del pullman sostitutivo alle 18,10? Decisione: prendo il treno. Affollata fila. Biglietto acquistato e obliterato. Primo binario: il treno è già lì. Che fortuna! Chiedo ad un viaggiatore: “ Questo treno si ferma ad Eboli?” “Penso di sì” mi risponde. Lo chiedo ad un altro signore che aspetta. “Sì” è la sua risposta. Si aprono le porte del treno. Salgo con altri passeggeri. Sento due giovani donne porre la stessa domanda ad altri viaggiatori: “Si ferma ad Eboli?” “Sì” rispondono. Perché abbiamo tutti il dubbio che il treno possa non fermarsi? Sarà perché è una caratteristica delle donne quella di non fidarsi. Comincio ad avere dei dubbi anch’io, ma mi rassicuro quando sento la voce di una passeggera aggiungere: “Io sono di Eboli e scendo ad Eboli”. Mi rilasso. Il treno che era in stazione già alle 17,15 e che sarebbe dovuto partire alle 17,38, parte con 5 minuti di ritardo. Dopo poco arrivo ad Eboli e di corsa scendo per prendere la coincidenza, cioè il pullman del servizio sostitutivo che raggiunge il luogo in cui abito, da quando hanno eliminato il servizio su ferrovia. Esco dalla stazione. Mi guardo intorno. Nessun pullman. Un giovane appoggiato ad un palo mi fa presente che il pullman per Sala Consilina era partito due minuti prima. “Ah!” Esclamo io. “Ah!” Esclamano altri passeggeri. E la coincidenza??? Non avrebbe dovuto aspettare il treno che proveniva da Salerno? Ed ora che facciamo? Ritorno in stazione. Sulla bacheca degli arrivi leggo l’orario del prossimo pullman sostitutivo: 19,28. Forse passerà un altro pullman di un’altra ditta? Speranza e domanda di molti di noi. Mi guardo intorno per vedere se c’è una tabella con orari e nomi delle ditte. Niente. Ascolto le lamentele di alcuni. “Così ci trattano noi pendolari”. “Non sappiamo a che ora torneremo a casa”. “A volte i pullman non passano”. “Io devo prendere il sostitutivo per Taranto. Devo andare vicino a Metaponto”. Ecco che tra chiacchiere e sospiri, vediamo arrivare un pullman. Si ferma. Scendono pochi passeggeri. “Va nel Vallo di Diano?” chiedo speranzosa. “No, mi fermo ad Eboli” . “Anche lui”- penso – “come Cristo!” “Disagi, sempre disagi”- continua il giovane di Metaponto. In piedi più di un’ora, siamo stanchi. Mi guardo intorno: non c’è neanche una panchina a quella fermata. Meno male che il sole è al tramonto, perché non c’è neanche una pensilina sotto cui ripararsi. “Per fortuna è estate e non piove” aggiunge Cinzia, giovane pendolare Salerno-Paterno, che tenta di rientrare a casa. Niente pensilina. Niente panchina. Niente tabelle con gli orari delle varie ditte di trasporti. Niente pullman. Dopo aver stretto amicizia, risposto a qualche automobilista che chiede informazioni su strade, informato i familiari del sicuro ritardo, esserci un po’ preoccupati per il giovane di Metaponto sparito all’improvviso, ecco che alla nostra vista appare lui: il sostitutivo. Finalmente saliamo. Il passeggero seduto al primo posto mi conosce: “ Hai perso l’altro pullman?” “Non l’abbiamo perso, è il pullman che non ha aspettato l’arrivo del treno”, “E la chiamano coincidenza!” rispondiamo quasi in coro. Poi, presi dall’euforia di essere sul pullman, evitiamo le polemiche che sarebbero cadute tutte sull’autista ignaro e non colpevole. Alle 20,20 scendo ad Atena Lucana. Qui c’è chi mi aspetta preciso e puntuale. E non è una coincidenza. Mi accompagna a prendere la mia automobile parcheggiata e riposata. Alle 21,00 sono a casa. Tiro le somme: ero alla stazione di Salerno alle 17,00, sono a casa alle 21,00. Quattro ore. Cento chilometri percorsi e non a piedi. Sarei arrivata a Roma! Ed ora, mentre stanca e stressata sono qui a scrivere, penso che tra poche ore, alle 6,00, dovrò ritornare a Salerno. “La vita è fatta di incontri e di strane coincidenze” . E’ proprio vero. Comunque, è stata una simpatica serata trascorsa in mezzo alla strada, conoscendo Cinzia ed altri sconosciuti ai quali ho affidato per qualche momento un mio sorriso ed ai quali dedico una canzone: “E’ la chiamano Estate, questa Estate senza te” … ops… “E la chiamano coincidenza, questo pullman che non c’è!” “Cristo si è fermato ad Eboli”. Anch’io. Che coincidenza! Paola Testaferrata
Tre giovani studenti diretti rispettivamente a Sala Consilina e Teggiano per raggiungere le proprie famiglie, in occasione della festa della mamma, sono stati lasciati a piedi questa mattina dal servizio sostitutivo di Trenitalia che avrebbe dovuto condurli a destinazione. Increduli i ragazzi che si sono visti passare davanti ai loro occhi l'autobus completamente vuoto e a nulla sono valsi i loro tentativi per cercare di attirare l’attenzione dell’autista. I tre giovani aspettavano davanti alla stazione di Eboli, provenienti da Salerno con il treno regionale delle 9.42 giunto ad Eboli alle ore 10.12, in attesa dell'autobus sostituivo delle ore 10.32. I tre, Michele, Silvia e Stefania, nonostante il biglietto pagato e regolarmente obliterato, sono stati costretti a raggiungere le proprie destinazioni con mezzi di fortuna. “ E’ inutile pagare servizi legati al trasporto in Campania se questo è poi il risultato ” è stato il commento di Michele, pensiero condiviso anche dalle due compagne di sventura. -
Claudia Colombo - ondanews - Fonte: http://www.ondanews.it/eboli-autobus-sostitutivo-di-trenitalia-lascia-a-terra-tre-ragazzi-diretti-nel-vallo-di-diano_3104454.html
Sono solo due testimonianze della penosità dell'autoservizio sostitutivo al treno sulla linea Sicignano-Lagonegro. Due testimonianze rese pubbliche, immaginate le tante altre che restano nel silenzio, pertanto segnaleremo l'accaduto all'Acam, all'assessore regionale ai trasporti Vetrella, a Trenitalia e al Sindaco di Eboli, affinché questi episodi incresciosi non accadano più. A marzo scorso, tra le varie segnalazioni ad Acam e a Vetrella, era presente anche quella relativa all'autocorsa in questione, inutile in quanto sempre vuota, chiedendo di anticiparla in coincidenza con un treno proveniente sia da Napoli che da Salerno, in modo da arrivare nelle prime ore del mattino nel Vallo di Diano. Verrà preteso che l'autista sosti nel piazzale esterno della stazione di Eboli e riparta all'effettivo arrivo del treno da Salerno. A breve avremo i risultati della nostra indagine effettuata a bordo dei sostitutivi, tutti i disservizi e le reali esigenze dei pendolari verranno messe a conoscenza di chi gestisce questi bus, nella speranza che verranno prese in considerazione in vista della prossima riorganizzazione del TPL.