Le reazioni del Comitato all'inchiesta de "Il Fatto"

Rocco Della Corte

Il punto di vista - Sulla Sicignano-Lagonegro, le reazioni del Comitato per la riattivazione all’inchiesta di Antonello Caporale.

L’articolo su “Il fatto quotidiano” di Antonello Caporale non ha tardato nel suscitare reazioni a chi da tempo si impegna per la Sicignano-Lagonegro. Il co-presidente del Comitato per la riattivazione della tratta ferrata, Rocco Della Corte (nella foto), in merito al testo scritto dal giornale nazionale, dichiara: “Ho letto con interesse l’inchiesta di Antonello Caporale su un noto giornale nazionale. Le sue parole sono molto forti e ficcanti, pertanto ci auspichiamo che vengano chiarite, soprattutto nei punti più oscuri e polemici, in modo tale da far luce su delle affermazioni che lasciano esterrefatti. Mi auspico che le autolinee private facciano sentire la propria voce pro ferrovia per verificare se è vero che il tabù sfatato dall’assessore Cuozzo al convegno di Polla– il quale ha affermato che non è vero che i bus sono contro la riattivazione - è realmente stato infranto”. 

Resta il fatto che la politica locale e quella nazionale devono reagire di fronte all’input che gli è stato fornito dall’inchiesta –continua il dirigente del Comitato - dando delle risposte concrete e non in politichese. A settembre, dopo lo studio di fattibilità che dovrebbe essere consegnato, bisogna mettere intorno a un tavolo tutti gli enti che hanno il potere decisionale sulla questione e arrivare al dunque. Mi riferisco a FS, Governo, Regione Basilicata e Regione Campania. Avendo un quadro dei costi aggiornati non ci possiamo permettere di perdere altro tempo ed essere ancora deprivati di un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo del territorio. Urge intervenire e subito stanziando i fondi necessari all’avvio dei lavori di ripristino, quanto meno fino a Polla in un primo tratto funzionale”. 

Riguardo al lavoro da fare, il Comitato non è spaventato dal futuro che pure delineerà in maniera netta la sorte della ferrovia: “Il lavoro è ancora tanto e in salita, ma per fortuna stiamo giungendo ad una svolta”. 

Infine, una risposta e una riflessione personale: “A chi critica il lavoro del Comitato rispondo invitando ad un confronto serrato ma civile e senza pregiudizi, di persona, perché credo che sia obiettivamente giusto indignarsi per una questione di degrado sociale come quella di una ferrovia sospesa dal servizio e lasciata all’incuria, alla ruggine e al vandalismo. Mi piacerebbe che l’astio che viene dimostrato nei confronti delle nostre attività da alcuni cittadini isolati fosse trasformato in grinta, determinazione e partecipazione sociale – che è quella che spinge noi del Comitato - da rivolgere verso i veri artefici delle promesse da marinaio e delle prese in giro. Noi non stiamo promettendo la ferrovia – come hanno fatto in molti – ma ci stiamo battendo con tutte le nostre forze e senza alcun ritorno politico né economico (anzi) per farla riaprire da semplici cittadini che credono nell’ecologia e nella civiltà ferroviaria. Si può anche essere contrari, per carità, anche se le ragioni di una contrarietà le rispetterei ma faticherei a capirle. Se qualcuno ci taccia di utopismo o di presa in giro lo esorto a rivolgersi a chi veramente prende in giro i cittadini e da anni. Il nostro intento è chiaro sin dal primo giorno: sensibilizzare, mantenere alta l’attenzione, scomodare i piani alti e fare quanto è nelle possibilità di semplici cittadini aggregati in un Comitato di 150 iscritti e 2900 simpatizzanti su facebook per lottare verso un sacrosanto diritto alla mobilità”.


QUASIMEZZOGIORNO - REAZIONI DEL COMITATO