Sassano-Teggiano, la porta al Regno dei Vandali

Viaggio/Inchiesta sullo stato dei luoghi/1
di Rocco Della Corte

C'è una stazione persa nei rovi, dove sembra finita la civiltà e iniziata una zona afflitta dalla guerra. E' il Regno dei Vandali, la cui capitale è itinerante in vari luoghi della nostra Italia. Sbirciando dalle sbarre antistanti alle porte (queste ultime sono state già distrutte da anni) si vede infatti un interno diroccato, terremotato, pieno di tracce di bivacchi e sporcizia non degna di un paese che si autodefinisce di primo mondo.

SALA D'ATTESA DELLA STAZIONE DI SASSANO-TEGGIANO

BIGLIETTERIA DELLA STAZIONE DI SASSANO

Stiamo parlando della stazione ferroviaria di SASSANO-TEGGIANO, in località trinità di Sala Consilina e a servizio dei due centri valdianesi e temporaneamente sospesa da appena ventisei anni (1987). Lo scalo è anche luogo, nel piazzale esterno, della fermata degli autoservizi sostitutivi tra Battipaglia e Lagonegro. Un biglietto da visita davvero deprimente per chi arriva per la prima volta nel Vallo di Diano. Una cabina telefonica il cui accesso è interdetto da un bidone per il ritiro di abiti usati (pure poco usato, come si spiegherà più avanti), un cancello divelto e una facciata che sta crollando a pezzi con l'intonaco che ogni giorno viene meno un pò di più. Questo lo stato in cui ad agosto 2013 si trova una delle stazioni più grandi del Vallo, l'unica con tre binari e con un fabbricato viaggiatori a due piani.

PRIMO E SECONDO BINARIO IN STAZIONE

Fortunatamente l'accesso è stato interdetto dalle sbarre e dai lucchetti, pertanto non è stato possibile vedere in che stato si trova l'appartamento. Basta quello che si scorge osservando dalle cancellate, è abbastanza per indignarsi. Non resta che buttarsi a capofitto sul marciapiede del primo binario, se solo le rotaie si vedessero. Un pò i rovi - e qui la colpa è della natura - e un pò la spazzatura - e qui la colpa è degli incivili - hanno totalmente seppellito il piano binari, così come la banchina tra primo e secondo binario. Emergono dalla vegetazione spontanea soltanto i neon in stato di arrugginimento avanzato e le colonne idrauliche testimoni di un passato glorioso quando le locomotive si rifornivano.

UFFICIO 

MANOVELLA PER IL PASSAGGIO A LIVELLO

C'è qualcuno che fa troppa fatica nel rivolgersi alle pur numerose isole ecologiche presenti sul territorio e preferisce gettare i lavandini sul primo binario. Qualcuno che decide di affossare - qualora ce ne fosse ulteriore bisogno - una ferrovia che grida vendetta per il degrado che la pervade chilometro per chilometro. Qualche altro, invece, pur avendo il bidone della raccolta abiti usati ha pensato bene di creare una sorta di bazar sul marciapiede, spargendo giubbotti, maglie e pantaloni in una sorta di tappeto improvvisato. 

VEDUTA DELLA STAZIONE FERROVIARIA

Resta, maestosa, viva, e purtroppo un pò annerita dalla ruggine, la cisterna idraulica, ultimo baluardo di una stazione che non vuole morire e che ogni giorno urla disperata di voler essere riattivata, di voler tornare a svolgere il suo lavoro, mentre i cartelli indicatori dei due paesi si sono sgretolati col tempo e con la rabbia, con la delusione e con la disillusione.

CISTERNA IDRAULICA

IL FABBRICATO VIAGGIATORI

I rovi purtroppo non fanno sconti e non hanno coscienza del fatto che stanno coprendo una civiltà e un decoro che lo Stato ha deciso - fino a questo momento - di non mantenere. Il treno viene addirittura bistrattato, deriso, come se fosse un mezzo di locomozione obsoleto e non la modalità di trasporto ecologica del futuro. E' stata completamente annientata in anni di mala politica la cultura della ferrovia, tutta a favore di quella su gomma. 

BINARIO LATO LAGONEGRO

STAZIONE-DISCARICA SUL MARCIAPIEDE

Il Comitato per la riattivazione della Sicignano-Lagonegro sta lavorando per far tornare in vita anche questa disastrata stazione, nella speranza che il 'modello Polla' venga esportato anche qui.  Il Comodato d'uso è stato richiesto, c'è già un'associazione pronta ad investire e risistemare il luogo riaprendo la sala d'attesa. Sicuramente di voglia di riscatto e di indignazione questa stazione ne suscita da vendere, in una triste realtà di degrado che appare sempre più inesorabile se non si giungerà all'inversione di tendenza chiesta a gran voce da tanti, inascoltata da troppi, considerata da pochi.

INGRESSO