Da sempre vicino alle posizioni del Comitato per la riattivazione della ferrovia Sicignano - Lagonegro, l'onorevole Tino Iannuzzi è stato intervistato su Radio Alfa da Lorenzo Peluso e ha ribadito la ferma opposizione al decreto di dismissione paventato dal Ministero dei Trasporti per la tratta valdianese.
Infatti il sottosegretario Nadini - come ha ricordato anche il radioconduttore - tramite la sua segreteria ha fatto pervenire una mail al nostro Comitato in cui si annuncia la volontà di rendere operativo un decreto di dismissione definitiva per la Sicignano - Lagonegro.
L' annuncio è seguito da una interrogazione parlamentare di Tino Iannuzzi, che in radio dichiara: "Ho presentato questa nuova interrogazione che fa seguito ad altre iniziative negli scorsi anni perchè trovo sbagliata questa presa di posizione comunicata al Comitato che si batte con impegno e passione da anni. Sono in corso iniziative istituzionali con Basilicata e Campania, nel dialogo con ministero e RFI, per verificare la possibilità di ripristinare in tutto o in parte questa linea con progettazioni che rispetto a quelle ipotizzate negli anni scorsi prevedono una netta riduzione dei costi. Siccome è in corso questa fase per ripristinare l'utlizzazione di una linea ferroviaria che va incontro ad una tendenza generale nella politica dei trasporti di privilegiare il trasporto su ferro e collegare i centri del
Vallo al capoluogo, bisogna verificare tutti gli spiragli possibili e ribadisco che è inappropriato e sbagliato dismettere; pertanto ho chiesto al ministero di sospedere questa decisione. L'auspicio è che l'azione delle Regioni porti a un'ipotesi progettuale che possa portare a un utilizzo anche parziale della linea" (Sicignano-Polla, ndr). E' così difficile riattivare questa linea? Iannuzzi risponde che i "costi ipotizzati sono molto alti negli anni scorsi, e c'è necessità di stanziamento di risorse finanziarie estremamente consistenti che complicano la situazione. Gli investimenti debbono superare analisi ineluttabili sui costi e i ricavi. E' necessario proseguire quest'azione concertata tra regioni, ferrovie, ministero per una progettazione contenuta che recuperi la funzione essenziale di questa linea". La Sicignano-Lagonegro non va dismessa.