Dopo il colloquio telefonico con un esponente di RFI e l'autorizzazione, il comitato spontaneo per la riattivazione della ferrovia Sicignano-Lagonegro ha affisso sulla porta sprangata della sala d'attesa di Sala Consilina gli orari aggiornati degli autoservizi sostitutivi. Dopo Polla, anche Sala ha i suoi orari. Analogo discorso per le sale d'attesa di Sassano e Montesano-Buonabitacolo: i viaggiatori adesso potranno consultare comodamente arrivi e partenze, disponibili anche online sul nostro sito. Presto, si sta già lavorando, verranno affissi anche nelle restanti stazioni in modo tale da accentuare i connotati ferroviari degli scali e toglierli da incuria e dimenticatoio. Resta in auge il progetto di far assegnare dai RFI con un contratto ai comuni le stazioni in comodato d'uso per aprire le sale d'attese, installare le obliteratrici e quant'altro.
Comunicato ufficiale n°5: il Comitato evita le strumentalizzazioni e continua a lavorare per la ferrovia
La stazione di Polla oggi |
20
- 12 - 2012
Comunicato ufficiale n°5
Avviato
l’iter burocratico per richiedere la riattivazione con delibere e documenti di
intesa; opposizione del Comitato ad ogni tipo di strumentalizzazione politica.
Il Comitato
per la riattivazione della ferrovia Sicignano-Lagonegro comunica di aver
intrapreso l’iter burocratico per richiedere il ripristino della tratta in
tempi brevi. Sono finora in possesso del direttivo le firme dei sindaci di
Teggiano, Pertosa, Monte San Giacomo, Casalbuono, Sanza, Salvitelle e Petina. Hanno effettuato la delibera di giunta o di consiglio i
comuni di Sala Consilina, Buonabitacolo e Padula. Sono in dirittura d’arrivo
gli atti di tutti i restanti comuni del Vallo di Diano e del Lagonegrese
contattati dal Comitato. Dopo il bell’esempio di Polla con la stazione affidata
alla Pro Loco e riaperta al pubblico, sono in corso le trattative per gli scali
di Padula, Casalbuono e Montesano. Richieste di sopralluogo sono state inviate
anche ai comuni di Sala Consilina e Atena Lucana, e presto dovrebbe sbloccarsi
la situazione anche per queste stazioni. Si sta quindi mettendo in moto una
macchina che dovrà portare a risposte concrete dopo venticinque anni. A tal
proposito il Comitato intende precisare come voglia escludere ogni tipo, anche
sottile, di strumentalizzazione politica invitando invece ogni singolo
cittadino a prendere parte alle attività tramite l’adesione. La questione per
cui ci battiamo è delicata e soprattutto da troppo tempo in voga solo in tempo
di elezioni, pertanto ci impegneremo a debellare con forza ogni tipo di
strumentalizzazione o promessa infondata come accaduto in passato e siamo alla
ricerca di risposte concrete e basta. Fino a questo momento, infatti, nessun
Sindaco del territorio ha rivendicato le nostre attività mettendosi
semplicemente a disposizione della battaglia con umiltà indipendentemente
dall’area politica di appartenenza. Si approfitta poi per augurare buone feste,
buon Natale e buon 2013 a tutti coloro che ci seguono e ci sostengono, dai
semplici cittadini alle testate giornalistiche fino alle autorità. Auguri a
tutti nella speranza che si giunga a risvolti concreti e si riveda il treno
sferragliare sui binari del Vallo.
Dopo Padula anche Sala Consilina delibera per la ferrovia!
Un forte ringraziamento va al vice-sindaco Domenico Cartolano e al sindaco Gaetano Ferrari per essersi interessati della questione ed aver provveduto a stilare l'atto deliberatorio, con voto unanime, in tempi brevi.
Di seguito la delibera, in copia, del comune di Sala Consilina (CLICCA SULL'IMMAGINE PER VEDERLA INGRANDITA).
Intanto ieri si è discussa sullo stesso modello la mozione pro Sicignano-Lagonegro a S. Pietro al Tanagro e a S. Arsenio.
Di seguito la delibera, in copia, del comune di Sala Consilina (CLICCA SULL'IMMAGINE PER VEDERLA INGRANDITA).
Intanto ieri si è discussa sullo stesso modello la mozione pro Sicignano-Lagonegro a S. Pietro al Tanagro e a S. Arsenio.
Trattative in corso: aggiornamento della situazione sulla Sicignano-Lagonegro
La stazione di Sassano-Teggiano vista dall'esterno |
Capitolo stazioni: dopo il bell'esempio di Polla, il Comitato sta lavorando con gli altri comuni per giungere a risultati simili. Il sindaco di Casalbuono ha pubblicato un avviso per chiedere il comodato d'uso gratuito dello stabile locale, e il Comitato sta cercando di contattare le associazioni del territorio per interessarle alla questione. Analogo discorso dovrebbe avvenire a Padula, dove il sindaco Imparato ha palesato la volontà di togliere dall'incuria la bella e grande stazione. Richieste di sopralluogo destinate a RFI e curate dal Comitato sono state inoltre mandate ai comuni di Montesano e Atena Lucana.
L'obiettivo è quello di avviare e concludere in tempi rapidi l'iter burocratico per togliere dall'incuria le stazioni, in attesa del treno. Dopo un colloquio con i responsabili della Direzione Territoriale RFI di Napoli, inoltre, si sta lavorando per appendere come avvenuto già a Polla, nelle varie stazioni gli orari delle autocorse sostitutive.
Ultima notizia è l'accreditamento all'ACAM, con prima richiesta inoltrata, di un membro del direttivo del comitato per la riapertura della FSL.
Dal 20 Dicembre autobus alla stazione di Polla
Polla completa la sua rinascita - per ora senza treno - con gli autobus sostitutivi che fermeranno dinanzi allo scalo appena rinato grazie al lavoro della Pro Loco. Come comunica Trenitalia la fermata è stata riportata davanti alla stazione e la sala d'attesa aperta al pubblico, con gli orari del nostro Comitato esposti, adesso sarà fruibile per i pendolari che beneficiano degli autobus sostitutivi.
Ricordiamo che il Comitato per la riattivazione della ferrovia Sicignano-Lagonegro ha inoltrato anche richiesta per l'installazione di un'obliteratrice in stazione e di una biglietteria self service per consentire ai passeggeri di fare e obliterare il titolo di viaggio direttamente in stazione.
Ricordiamo che il Comitato per la riattivazione della ferrovia Sicignano-Lagonegro ha inoltrato anche richiesta per l'installazione di un'obliteratrice in stazione e di una biglietteria self service per consentire ai passeggeri di fare e obliterare il titolo di viaggio direttamente in stazione.
Rinasce la stazione di Polla: complimenti alla Pro Loco Tanagro Pollese
La stazione di Polla come si presentava nell'agosto 2012 |
E' stato proposto il comodato d'uso anche ad altri sindaci, e si sta lavorando per togliere dal degrado altre stazioni. E' un progetto ambizioso in cui il comitato si sta cimentando insieme a quello più grande di ripristino della ferrovia. E' stato inoltrato il modulo predefinito per il contratto di comodato di Ferservizi per le stazioni di Padula, Sala Consilina, Casalbuono. La prima potrebbe diventare una porta per la certosa, la seconda addirittura murata potrebbe tornare a vivere in quanto non lontana dal centro storico. Il sindaco di Casalbuono ha infine pubblicato un avviso pubblico per la sua stazione.
Occorre precisare che, come ben spiegato in un colloquio telefonico con i responsabili di RFI, dare in comodato d'uso gratuito le stazioni non significa mettere una pietra sopra al loro ripristino in senso ferroviario: restano comunque immuni e salvaguardati gli apparati tecnici come l'ufficio movimento e le sale d'attesa, unici necessari alla vita 'ferroviaria' di scali impresenziati in uso. Pertanto se dovesse riaprire la Sicignano-Lagonegro non ci sarebbe alcun problema per le associazioni e gli enti che hanno sede nei locali ferroviari.
Intanto arriva la prima delibera: Padula si fa comune capofila e delibera in Consiglio la volontà di riavere la sua ferrovia. Il sindaco Paolo Imparato si è impegnato in prima persona e si è raggiunto questo risultato. Presto arriveranno altre delibere, sollecitate dal Comitato, per consacrare definitivamente la sinergia tra amministrazioni e cittadini nel chiedere all'unanimità il ripristino della linea.
FOCUS: l'articolo di OndaNews La stazione di Polla rinasce
La sala d'attesa con appesi gli orari curati dal Comitato (FOTO ONDANEWS) |
L'avviso del comune di Casalbuono |
Riattivazione Sicignano-Lagonegro: in cantiere la base istituzionale da parte dei comuni del Vallo
Alla stazione di Petina fa capolino tra la foresta amazzonica un segnale... |
In via di definizione anche il progetto per togliere le stazioni dal degrado e dai vandali sul modello di Polla: alcuni comuni hanno ricevuto la proposta di comodato gratuito degli scali e il modulo da spedire alla direzione territoriale RFI di Napoli, altri la riceveranno a breve. E' stata inoltrata anche la richiesta di installazione di un'obliteratrice nella stazione di Polla, e a breve dovrebbe arrivare il responso. Torna in vita dunque la Sicignano-Lagonegro, in attesa del treno, con tanti movimenti che potrebbero finalmente portare alla tanto sperata svolta per il rilancio pendolare e turistico della ferrovia.
Resta comunque positiva la disponibilità mostrata dai sindaci e dagli amministratori del Vallo. Alle parole adesso dovranno seguire i fatti - ovvero la firma dei documenti d'intesa e l'emissione delle delibere di Consiglio - per accumulare le prove necessarie a testimoniare la volontà di cittadini e amminisitratori di rivolere la ferrovia, la 'loro' Sicignano-Lagonegro.
Articolo apparso anche su "I confronti": Sicignano-Lagonegro, qualcosa comincia a muoversi.
Rassegna stampa: "Il Mattino" sulle prime attività del Comitato
CLICCA SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRE E LEGGERE
Intanto il comitato per la riattivazione della ferrovia Sicignano-Lagonegro comunica di aver raggiunto l'analogo accordo sul documento di intesa anche per quanto riguarda il comune di Sanza. Un ringraziamento va al sindaco Francesco De Mieri. Sono allo studio intese e proposte di delibere dei Consigli Comunali interessati per chiedere il ripristino della linea da parte di tutti i comuni del Vallo di Diano. Bisogna infatti partire da una forte base istituzionale locale per poi 'scomodare' i piani alti presentando la volontà decisa della comunità valdianese nel rivolere la sua ferrovia. Le trattative per una strada tutta in salita sono appena cominciate.
Il Comune di Sanza (SA) |
Riattivazione della Sicignano-Lagonegro: firmato documento d'intesa tra il comune di Pertosa e il Comitato
Le grotte di Pertosa, vanto per tutto il Sud. |
Sono ore di fervente attività per il comitato pro ferrovia. Si sta lavorando, di comune accordo con i sindaci e la Comunità Montana Vallo di Diano, al fine di stilare documenti d'intesa da presentare alle autorità competenti. Oltre al progetto per il comodato d'uso delle stazioni della linea, si sta procedendo a rapide falcate anche verso gli iter burocratici della riattivazione effettiva della tratta. Con il Comune di Pertosa, a cui va un ringraziamento particolare nella persona del sindaco Michele Caggiano, è stato firmato un documento di intesa valido a tempo indeterminato per quanto riguarda la necessità del ripristino della linea. Tale documento è allo studio anche della Comunità Montana Vallo di Diano e di altri comuni e presto dovrebbero giungere anche delle delibere dei Consigli Comunali per chiedere la riattivazione. Un primo passo, che deve venire necessariamente dalla sfera locale, come ricordato dagli stessi vertici di RFI negli anni addietro, per poi alzare l'attenzione a livello nazionale e rivolgersi sia a Trenitalia che alle istituzioni.
Questo, in sintesi, quello che si richiede nel documento di intesa:
SI RICHIEDE
§ La RIAPERTURA al traffico ferroviario
della linea Sicignano – Lagonegro, opera
infrastrutturale con PRIORITA' ASSOLUTA
e INDISPENSABILE per lo sviluppo
economico-turistico del territorio nonché
per la mobilità tra il capoluogo
di Provincia Salerno ed il Vallo di Diano, sia per i viaggiatori pendolari che
per i collegamenti (coincidenze ferroviarie) con l'Alta Velocità .
§
L’avvio
di un iter da parte degli organi competenti che coinvolga i comuni e gli enti
locali interessati, RFI, le associazioni turistiche presenti sul territorio al
fine di lavorare nella direzione di una riattivazione a breve termine
proponendo un progetto comune che miri ad un’allocazione di risorse finanziarie
da parte del CIPE e dell’UE per gli anni 2014-2020.
§
Una
risposta concreta alle esigenze delle amministrazioni comunali dei paesi
interessati dalla tratta costretti a
dover rinunciare ad un diritto come quello del trasporto pubblico su ferro.
§
Un
intervento nella consapevolezza che un trasporto inesistente (su ferro) o
inefficiente (in genere) comporta anche un ostacolo per gli studenti del
territorio e un depotenziamento del diritto allo studio.
§
La
riconsiderazione dello studio di fattibilità presentato dal Gruppo Ferrovie
Italiane nel 1999 e il relativo aggiornamento in relazione alle esigenze
sopraggiunte e alla situazione attuale, con conseguente aggiornamento delle spese
e degli interventi funzionali al ripristino della tratta ferroviaria.
Ribadendo la necessità di un
collegamento ferroviario tra il Lagonegrese/Vallo di Diano/Monti Alburni e
Salerno, i sottoscritti approvano questo documento di intesa puntando a mettere
in campo in sinergia tutte le possibili iniziative volte al ripristino della
tratta ferrata Sicignano-Lagonegro e chiedendo risposte concrete sulla
questione sollevata.
E il bivio per Lagonegro fu segato dalla rete italiana del Sud
E' evidente come il binario e lo scambio siano stati 'tagliati' dalla linea per Potenza. |
Immagini eloquenti: il bivio Zuppino o Castrocucco o Sicignano, che faceva diramare dalla Battipaglia-Potenza la ferrovia per Lagonegro, è stato completamente tagliato per una lunghezza di circa 40 metri. Il lavoro è stato compiuto nel mese di Giugno 2012. Le foto scattate sul luogo del delitto sono sicuramente più che negative. Si continua a funestare una ferrovia che meriterebbe di rinascere, si continua a dimenticare il diritto alla mobilità e al treno proprio di ogni cittadino. Continueremo a lavorare e proporre progetti per arrivare al ripristino, anche se immagini come queste fanno male, fanno riflettere, fanno pensare e anche tanto. Un ringraziamento all'autore delle foto che si è impegnato per farcele avere. Certo è che segare il bivio per Lagonegro dalla rete ferroviaria italiana del Sud è un bruttissimo presagio. La questione verrà approfondita dal Comitato.
Dettaglio dello scambio segato e lasciato in disparte dalla linea proveniente da Battipaglia |
Un progetto per le stazioni della Sicignano-Lagonegro
La stazione di Polla nel novembre 2012: complimenti alla Pro Loco. |
Le stazioni della ferrovia Sicignano-Lagonegro sono tra i luoghi più inospitali dell'intero Vallo di Diano. Petina è invasa dalla vegetazione, Sala Consilina è murata e sprangata, Atena Lucana non se la passa di certo meglio, Sassano-Teggiano sta crollando e ha il tetto sfondato. Da questa situazione insostenibile e poco dignitosa nasce la volontà da parte del Comitato per la riattivazione della ferrovia valdianese di recuperare gli scali, ridando loro una nuova primavera, così come successo a Polla grazie alla Pro Loco (nella foto la stazione pollese come si presenta oggi).
Come già ampiamente testimoniato, a Polla, la Pro Loco Tanagro Pollese ha preso in comodato d'uso lo scalo occupandosi della pulizia e restituendo la giusta dimensione ad uno stabile da troppo tempo dimenticato. Il progetto del Comitato consiste proprio in questo: seguire il modello pollese. Dato che in caso di riattivazione della linea non sarebbero sicuramente presenziate tutte le stazioni, è in atto un progetto che mira a far prendere a tutti i comuni della linea le stazioni in comodato d'uso gratuito, stipulando un semplice contratto con Ferservizi.
Ciò oltre a togliere dall'incuria le stazioni stesse, porterebbe al recupero: piccola manutenzione, pulizia del primo binario, disboscamento e quant'altro sono tra le clausole del contratto da stipulare con le ferrovie. Inoltre, si potrebbero finalmente riaprire al pubblico le sale d'attesa, purtroppo inaccessibili anche per chi beneficia degli autobus sostitutivi. Se i comuni appoggeranno il progetto, presto non ci saranno più stazioni come cattedrali nel deserto ma luoghi ospitali, con presenza di associazioni, puliti e dignitosi, in attesa di un treno che potrebbe tornare a passare.
Il progetto è in cantiere, si sta lavorando, molto conterà anche la volontà degli enti locali: dopo tante promesse e tanta disillusione potrebbe essere il modo di dare un segno a quanti ormai non sperano più in un concreto impegno delle istituzioni per il ripristino della Sicignano-Lagonegro.
Rassegna stampa: "L'occhio di Salerno" sulle illusioni della ferrovia Sicignano-Lagonegro
Ecco il contributo che "L'Occhio di Salerno" ha pubblicato sul giornale. Clicca sull'immagine per ingrandire e leggere.
Intervista ad Antonio Gagliardi, tecnico di stazione titolare ad Auletta e Atena Lucana
Intervista ad Antonio Gagliardi, primo tecnico di stazione titolare di Auletta e Atena Lucana sulla linea ferroviaria Sicignano-Lagonegro. Un capo - stazione o più precisamente primo tecnico di Stazione della nostra ferrovia. Sembra un ossimoro al giorno d’oggi, soprattutto se ci si sente dire che ha lavorato ad Auletta. Oggi Auletta è una stazione scomparsa, ingoiata dalla vegetazione e dalle erbe infestanti. Non ci si arriva più, non ci si può entrare. Il suo ufficio probabilmente è tra la foresta spontanea. Provo a fare qualche domanda ad una memoria storica della linea che fu.
Sig. Antonio Gagliardi, lei è stato capo stazione sulla linea Sicignano-Lagonegro. Dove ha lavorato? Sono stato distaccato in zona nel 1981 dopo il sisma del 1980, prima ad Auletta e poi ad Atena Lucana. Si sono chiuse entrambe durante la mia gestione Auletta come Assistente di Stazione mentre Atena con il ruolo di titolare della stessa .
Che linea era la Sicignano-Lagonegro? E che traffico passeggeri aveva?
La Sicignano-Lagonegro era senz’altro una linea comoda, anche se aveva delle stazioni poco frequentate. Alcune, come Auletta, Petina e Galdo erano troppo fuori mano. E se si pensa ai fini economici questo può sembrare negativo, anche perché pochi erano i ferrovieri locali che lavoravano sulla linea e quindi venivano persone da fuori e a loro bisognava pagare la trasferta. Atena Lucana invece era già diversa, perché era collegata da vari anni con il servizio sostitutivo delle Ferrovie Calabro Lucane e poi in zona più vicine ai paesi come Atena,San Rufo e San Pietro al Tanagro. Dopo la chiusura della linea ferroviaria si formò anche un comitato pendolari, ma non si raggiunse mai alcun risultato perché tutti pensavano a contrattare le linee dei bus sostitutivi più comodi alle loro esigenze di lavoro anziché al problema nel suo contesto.
Cosa ha provato quando nel 1987 è stata approvata la sospensione?
Quando si perde qualcosa è sempre un male, quindi vedere la linea riaperta sarebbe una buona cosa. Ho fatto numerosi interventi anni fa sulla ferrovia, addirittura una volta vennero quelli di RAI 3 a fare le riprese e costatare il fallimento del servizio sostitutivo rispetto alle corse effettuate con i treni.
Si potrebbe in senso di riattivazione fare un discorso sia turistico, come propinato da molti, sia pendolare, magari con un’offerta commerciale degna di otto coppie di treni tra Salerno e Lagonegro?
In questo senso sì, magari eliminando qualche stazione si potrebbero inserire treni turistici e treni pendolari. Prima molte fermate non avevano senso, come per esempio Pertosa che era a livello simbolico, o Castelluccio. Eliminando qualche stazione si potrebbero ridurre i tempi di percorrenza tra Lagonegro e Salerno. Bisognerebbe vedere com’è messo il tratto tra Montesano e Lagonegro, con le gallerie.
E il tratto da Montesano a Lagonegro, come constatato da me personalmente, è messo abbastanza male. Ma anziché farsi il sangue amaro continuo con questo pirandelliano mal giocondo chiedendo del treno. Che materiale rotabile ricorda circolare sulla linea?
In genere circolavano doppie di Aln 668, poi iniziarono le singole. Il traffico passeggeri era buono in alcune stazioni, ad esempio ricordo che a Sala Consilina e Padula c’era un intenso traffico di studenti e operai che prendevano il treno. Nei paesi più popolosi e più vicine ai paesi il movimento c’era.
Il pendolarismo interno del Vallo funzionava?
Si , perché le stazioni più vicine ai centri abitati erano ben frequentate. Anche Montesano sulla Marcellana, Polla che sta al centro dell’abitato, o la stessa Atena Lucana avevano un buon traffico.
Qualche aneddoto sulla ferrovia che lei ricorda?
Quando stavo a Atena Lucana ricordo che prima che i biglietti furono distrutti dal servizio commerciale, per puro volontariato, in più occasioni mi sono recato nella stazione di Montesano e Casalbuono, che era una di quelle con più movimento, a vendere o rinnovare gli abbonamenti come una sorta di biglietteria volante. Vorrei ricordare che la stazione di Atena Lucana ai fini commerciali ha chiuso dopo le altre stazioni perché molti ferrovieri in virtù dell’età anagrafica e di servizio avevano fatto domanda di prepensionamento prima rispetto a me che essendo giovane alla chiusura di Atena fui trasferito all’Ufficio Veicoli di Battipaglia.
Quali pensa siano le cose da fare (possiamo interpretarli anche come consigli) per arrivare ad una riapertura al traffico?
In questo momento di crisi politica ed economica non saprei da dove cominciare, ma sicuramente sono gli amministratori e i politici che devono fare la loro parte per la riattivazione. Tempo fa il comune di Auletta con il contributo degli operai della Comunità Montana Tanagro ripulì un buon tratto dalla stazione di Auletta fino a Pertosa per poter organizzare la manifestazione organizzata dal CAI per portare all’attenzione nazionale il problema sulle linee ferroviarie abbandonate , poi ho letto dell’istanza fatta da voi al Comune di Polla per riportare alla luce i binari coperti in occasione del passaggio del Giro d’Italia di qualche anno fa. La politica deve fare la sua parte.
Qual è il disagio più netto per l’assenza della ferrovia?
Il disagio è forte perché una volta arrivati a Salerno dopo le ore 20,00 non si sa come giungere nel Vallo di Diano e la stessa Stazione di Buccino (la più vicina al Vallo di Diano), l’ultima corsa da Salerno la troviamo alle ore 20,12. La stazione di Buccino, paese più vicino, è rimasta con una sola corsa diretta per Napoli quella delle 12,50 mentre sarebbe più comoda una di mattina perché in questo modo devi cambiare a Battipaglia o Salerno. Le stesse corse dirette che da Napoli portano verso Buccino ci hanno inserito il cambio a Salerno o Battipaglia. Queste sono situazioni di disagio perché o ci si fa venire a prendere o si va con la macchina.
Parole semplici, brevi, d’impatto. Ho l’amaro in bocca a rivedere foto d’epoca e poi confrontarle con quelle attuali. Sembra di vivere in una società che si è dimenticata di sé. Il Comitato per la riattivazione punta a svincolarsi dalle tragiche logiche economiche per dare dei servizi efficienti e inculcare nella gente la convinzione che la mobilità, e con essa la ferrovia, è un diritto. Grazie ad Antonio Gagliardi per la piacevole chiacchierata, nella speranza che non resti un amarcord e che ci si possa rincontrare a bordo di una Aln 668.
Intervista a cura di Rocco Della Corte - Ufficio Stampa Comitato
Sig. Antonio Gagliardi, lei è stato capo stazione sulla linea Sicignano-Lagonegro. Dove ha lavorato? Sono stato distaccato in zona nel 1981 dopo il sisma del 1980, prima ad Auletta e poi ad Atena Lucana. Si sono chiuse entrambe durante la mia gestione Auletta come Assistente di Stazione mentre Atena con il ruolo di titolare della stessa .
Che linea era la Sicignano-Lagonegro? E che traffico passeggeri aveva?
La Sicignano-Lagonegro era senz’altro una linea comoda, anche se aveva delle stazioni poco frequentate. Alcune, come Auletta, Petina e Galdo erano troppo fuori mano. E se si pensa ai fini economici questo può sembrare negativo, anche perché pochi erano i ferrovieri locali che lavoravano sulla linea e quindi venivano persone da fuori e a loro bisognava pagare la trasferta. Atena Lucana invece era già diversa, perché era collegata da vari anni con il servizio sostitutivo delle Ferrovie Calabro Lucane e poi in zona più vicine ai paesi come Atena,San Rufo e San Pietro al Tanagro. Dopo la chiusura della linea ferroviaria si formò anche un comitato pendolari, ma non si raggiunse mai alcun risultato perché tutti pensavano a contrattare le linee dei bus sostitutivi più comodi alle loro esigenze di lavoro anziché al problema nel suo contesto.
Cosa ha provato quando nel 1987 è stata approvata la sospensione?
Quando si perde qualcosa è sempre un male, quindi vedere la linea riaperta sarebbe una buona cosa. Ho fatto numerosi interventi anni fa sulla ferrovia, addirittura una volta vennero quelli di RAI 3 a fare le riprese e costatare il fallimento del servizio sostitutivo rispetto alle corse effettuate con i treni.
Si potrebbe in senso di riattivazione fare un discorso sia turistico, come propinato da molti, sia pendolare, magari con un’offerta commerciale degna di otto coppie di treni tra Salerno e Lagonegro?
In questo senso sì, magari eliminando qualche stazione si potrebbero inserire treni turistici e treni pendolari. Prima molte fermate non avevano senso, come per esempio Pertosa che era a livello simbolico, o Castelluccio. Eliminando qualche stazione si potrebbero ridurre i tempi di percorrenza tra Lagonegro e Salerno. Bisognerebbe vedere com’è messo il tratto tra Montesano e Lagonegro, con le gallerie.
E il tratto da Montesano a Lagonegro, come constatato da me personalmente, è messo abbastanza male. Ma anziché farsi il sangue amaro continuo con questo pirandelliano mal giocondo chiedendo del treno. Che materiale rotabile ricorda circolare sulla linea?
In genere circolavano doppie di Aln 668, poi iniziarono le singole. Il traffico passeggeri era buono in alcune stazioni, ad esempio ricordo che a Sala Consilina e Padula c’era un intenso traffico di studenti e operai che prendevano il treno. Nei paesi più popolosi e più vicine ai paesi il movimento c’era.
Il pendolarismo interno del Vallo funzionava?
Si , perché le stazioni più vicine ai centri abitati erano ben frequentate. Anche Montesano sulla Marcellana, Polla che sta al centro dell’abitato, o la stessa Atena Lucana avevano un buon traffico.
Qualche aneddoto sulla ferrovia che lei ricorda?
Quando stavo a Atena Lucana ricordo che prima che i biglietti furono distrutti dal servizio commerciale, per puro volontariato, in più occasioni mi sono recato nella stazione di Montesano e Casalbuono, che era una di quelle con più movimento, a vendere o rinnovare gli abbonamenti come una sorta di biglietteria volante. Vorrei ricordare che la stazione di Atena Lucana ai fini commerciali ha chiuso dopo le altre stazioni perché molti ferrovieri in virtù dell’età anagrafica e di servizio avevano fatto domanda di prepensionamento prima rispetto a me che essendo giovane alla chiusura di Atena fui trasferito all’Ufficio Veicoli di Battipaglia.
Quali pensa siano le cose da fare (possiamo interpretarli anche come consigli) per arrivare ad una riapertura al traffico?
In questo momento di crisi politica ed economica non saprei da dove cominciare, ma sicuramente sono gli amministratori e i politici che devono fare la loro parte per la riattivazione. Tempo fa il comune di Auletta con il contributo degli operai della Comunità Montana Tanagro ripulì un buon tratto dalla stazione di Auletta fino a Pertosa per poter organizzare la manifestazione organizzata dal CAI per portare all’attenzione nazionale il problema sulle linee ferroviarie abbandonate , poi ho letto dell’istanza fatta da voi al Comune di Polla per riportare alla luce i binari coperti in occasione del passaggio del Giro d’Italia di qualche anno fa. La politica deve fare la sua parte.
Qual è il disagio più netto per l’assenza della ferrovia?
Il disagio è forte perché una volta arrivati a Salerno dopo le ore 20,00 non si sa come giungere nel Vallo di Diano e la stessa Stazione di Buccino (la più vicina al Vallo di Diano), l’ultima corsa da Salerno la troviamo alle ore 20,12. La stazione di Buccino, paese più vicino, è rimasta con una sola corsa diretta per Napoli quella delle 12,50 mentre sarebbe più comoda una di mattina perché in questo modo devi cambiare a Battipaglia o Salerno. Le stesse corse dirette che da Napoli portano verso Buccino ci hanno inserito il cambio a Salerno o Battipaglia. Queste sono situazioni di disagio perché o ci si fa venire a prendere o si va con la macchina.
Parole semplici, brevi, d’impatto. Ho l’amaro in bocca a rivedere foto d’epoca e poi confrontarle con quelle attuali. Sembra di vivere in una società che si è dimenticata di sé. Il Comitato per la riattivazione punta a svincolarsi dalle tragiche logiche economiche per dare dei servizi efficienti e inculcare nella gente la convinzione che la mobilità, e con essa la ferrovia, è un diritto. Grazie ad Antonio Gagliardi per la piacevole chiacchierata, nella speranza che non resti un amarcord e che ci si possa rincontrare a bordo di una Aln 668.
Intervista a cura di Rocco Della Corte - Ufficio Stampa Comitato
Polemica binari: "Il Mattino" sulla vicenda-Polla
Questo il trafiletto apparso su "Il Mattino" di ieri riguardo la questione binari asfaltati a Polla. Il Codacons Vallo di Diano chiederà l'accesso agli atti per risolvere definitivamente la questione del PL sulla strada regionale 426, nella speranza che il treno trionfi.
Comunicato ufficiale n°3
8 - 11 - 2012
Comunicato ufficiale n°3
Risultato dell’istanza al Comune di Polla riguardo l’asfaltatura del binario della Sicignano-Lagonegro sulla SR 426: colloquio con il Commissario Prefettizio.
Il Comitato per la riattivazione della ferrovia Sicignano-Lagonegro comunica che il colloquio con il Commissario Prefettizio del comune di Polla, dott. Roberto Amantea, si è risolto con un nulla di fatto. L’istanza presentata all’ente riguardo l’asfaltatura del binario sulla SR 426 all’ingresso della stazione è stata studiata dal commissario, il quale non ha tuttavia ritenuto che siano stati disattesi gli accordi e le convenzioni tra comune e Ferservizi. La battaglia però non si ferma, perché di comune accordo con il Codacons Vallo di Diano, da anni attivo per il ripristino della linea, si chiederà di avere accesso agli atti per verificare effettivamente la situazione legale. La risposta del dott. Amantea non ha soddisfatto il direttivo del Comitato, che puntava all’installazione della controrotaia come da progetto. Resta comunque l’amarezza e la disillusione per non essere riusciti ad intervenire con successo su una situazione assurda, complice ancora una volta il completo disinteresse dell’ente locale, in questo caso il comune di Polla, nel mettere in campo fatti concreti per riavere la ferrovia.
Ufficio Stampa Comitato
Filomena Chiappardo intervista l'addetto stampa del Comitato per la ferrovia Sicignano-Lagonegro
La riapertura della ferrovia è uno dei temi di cui si discute da tempo nel Vallo di Diano: dal 1987 il treno non passa più e tra proposte, progetti, idee varie lo stato di abbandono e di degrado del tratto non più utilizzato non smette di indignare e di far riflettere.
Cambierà qualcosa? Ci saranno iniziative concrete?
Ne abbiamo parlato con Rocco della Corte, addetto stampa del “Comitato per la riattivazione della Ferrovia Sicignano – Lagonegro”.
"Il Comitato si è costituito il 13 Ottobre 2012 ed è composto dal sottoscritto, da Giuseppe Verga, dal professor De Luca e dal presidente onorario Rocco Panetta per quanto riguarda il consiglio direttivo. Sono già arrivate, poi, numerose adesioni alla segreteria"
"Che stiamo lavorando per far sì che si riattivi. Sicuramente la disillusione è fisiologica, perché le promesse sono state tante ma non c’è stato mai niente di concreto.
O meglio, nel 2003 furono stanziati 15 milioni di Euro per i lavori di ripristino ma nulla è successo.
Noi stiamo cercando di tutelare il patrimonio ferroviario con i fatti, penso ad esempio all’istanza di Polla.Bisogna mettersi in testa che la mobilità, ferrovia inclusa, è un diritto e se il cittadino si rassegna di fronte ai suoi diritti è un pessimo segno"
"Gli studi di fattibilità si sono sprecati, così come le cifre dette per la riattivazione.
Persone vicine al comitato, a cominciare dal nostro presidente, fissano più o meno la cifra del ripristino a 101 milioni di Euro. Non sta a noi fare proposte tecniche, ma sicuramente la situazione non è troppo tragica come qualcuno vuole far credere ad arte per screditare le ipotesi di ripristino.
E’ ovvio che c’è da investire e lavorare molto, e più passa il tempo più i costi aumentano"
"Fuori dalla stazione di Polla, sulla SR 426, c’era un passaggio a livello che in occasione del Giro d’Italia fu asfaltato. Poi, la situazione non è stata più ripristinata nonostante il progetto prevedesse le controrotaie e pertanto è rimasto l’asfalto sul binario. Abbiamo quindi chiesto al commissario prefettizio dott. Amantea di ripristinare la legalità installando le controrotaie come da progetto e riunificando la linea, ora spezzata in due tronconi"
"Sinceramente il taglio culturale conferito all’evento e la conferenza di Padula non lasciano spazio a molte sinergie. Senz’altro parlare dell’argomento fa sempre bene, perché troppo tempo è rimasto nel dimenticatoio, però bisogna agire su più fronti e in tal senso ci sono anche delle posizioni che non vedono la ferrovia come una necessità per il territorio.
La cultura, comunque, è sempre una risorsa e se può servire per risvegliare qualcosa, ben venga"
"Ci sono delle zone davvero mozzafiato soprattutto nel primo tratto, ed è davvero una vergogna che siano in questo stato. Per il recupero si possono senz’altro creare delle squadre di lavoro atte al disboscamento e alla pulizia dei luoghi ferroviari, a cui si può e anzi si deve ridare dignità.
Poi un’idea c’è e sarebbe affascinante, dobbiamo lavorarci coinvolgendo gli enti locali: quella di farrecuperare i fabbricati delle stazioni dai comuni al fine di passarglieli in gestione e farli quindi tornare a nuova vita. Sicuramente lo stato di abbandono totale verrà contrastato in ogni modo"
"Il sito ufficiale www.sicignanolagonegro.blogspot.com è attivo, ha avuto più di 1000 contatti nei primi quindici giorni di vita e c’è una sezione ‘Aderisci’ dalla quale si può scaricare il modulo da inviarci poi via fax, via e - mail oppure consegnarlo ad un membro del direttivo. Cercheremo presto di organizzare eventi, finora stiamo lavorando soprattutto con gli enti locali e con i contatti giusti da individuare per avere la strada meno in salita"
"Ovviamente è il nostro obiettivo, scaramanticamente sono solito dire che ogni giorno che passa è un giorno in meno senza treno nel Vallo di Diano. Ci vuole coraggio per portare avanti una battaglia che in tanti considerano già persa. Ma faremo tutto il possibile per tenere alta l’attenzione e ottenere risposte concrete per i cittadini. Il treno deve riprendere la sua corsa".
- Filomena Chiappardo - www.ondanews.it -
Cambierà qualcosa? Ci saranno iniziative concrete?
Ne abbiamo parlato con Rocco della Corte, addetto stampa del “Comitato per la riattivazione della Ferrovia Sicignano – Lagonegro”.
- Quando si è costituito il comitato? Da chi è composto?
"Il Comitato si è costituito il 13 Ottobre 2012 ed è composto dal sottoscritto, da Giuseppe Verga, dal professor De Luca e dal presidente onorario Rocco Panetta per quanto riguarda il consiglio direttivo. Sono già arrivate, poi, numerose adesioni alla segreteria"
- La questione che riguarda la riapertura della ferrovia si protrae da anni nel Vallo di Diano. Molti sono disillusi, scoraggiati, non credono più che la Sicignano – Lagonegro tornerà a funzionare. Cosa si sente di dire a chi oggi è di questa opinione?
"Che stiamo lavorando per far sì che si riattivi. Sicuramente la disillusione è fisiologica, perché le promesse sono state tante ma non c’è stato mai niente di concreto.
O meglio, nel 2003 furono stanziati 15 milioni di Euro per i lavori di ripristino ma nulla è successo.
Noi stiamo cercando di tutelare il patrimonio ferroviario con i fatti, penso ad esempio all’istanza di Polla.Bisogna mettersi in testa che la mobilità, ferrovia inclusa, è un diritto e se il cittadino si rassegna di fronte ai suoi diritti è un pessimo segno"
- Dal punto di vista tecnico ed economico, quali sono le proposte concrete per la riapertura della ferrovia?
"Gli studi di fattibilità si sono sprecati, così come le cifre dette per la riattivazione.
Persone vicine al comitato, a cominciare dal nostro presidente, fissano più o meno la cifra del ripristino a 101 milioni di Euro. Non sta a noi fare proposte tecniche, ma sicuramente la situazione non è troppo tragica come qualcuno vuole far credere ad arte per screditare le ipotesi di ripristino.
E’ ovvio che c’è da investire e lavorare molto, e più passa il tempo più i costi aumentano"
- Il Comitato pro ferrovia ha inviato un’istanza al Commissario prefettizio di Polla. Di cosa si tratta?
"Fuori dalla stazione di Polla, sulla SR 426, c’era un passaggio a livello che in occasione del Giro d’Italia fu asfaltato. Poi, la situazione non è stata più ripristinata nonostante il progetto prevedesse le controrotaie e pertanto è rimasto l’asfalto sul binario. Abbiamo quindi chiesto al commissario prefettizio dott. Amantea di ripristinare la legalità installando le controrotaie come da progetto e riunificando la linea, ora spezzata in due tronconi"
- Lo scorso 29 settembre, presso la Certosa di Padula, la Soprintendenza Archivistica della Campania ha promosso un’iniziativa dal titolo “C’era un volta il treno”, che ha raccolto materiale proveniente da Archivi comunali e non solo. Cosa pensate dell’iniziativa?
"Sinceramente il taglio culturale conferito all’evento e la conferenza di Padula non lasciano spazio a molte sinergie. Senz’altro parlare dell’argomento fa sempre bene, perché troppo tempo è rimasto nel dimenticatoio, però bisogna agire su più fronti e in tal senso ci sono anche delle posizioni che non vedono la ferrovia come una necessità per il territorio.
La cultura, comunque, è sempre una risorsa e se può servire per risvegliare qualcosa, ben venga"
- Lo stato di decadenza del percorso attraversato dalla ferrovia è sotto gli occhi di tutti, eppure la zona è straordinaria dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. Come pensate di agire per iniziare il recupero?
"Ci sono delle zone davvero mozzafiato soprattutto nel primo tratto, ed è davvero una vergogna che siano in questo stato. Per il recupero si possono senz’altro creare delle squadre di lavoro atte al disboscamento e alla pulizia dei luoghi ferroviari, a cui si può e anzi si deve ridare dignità.
Poi un’idea c’è e sarebbe affascinante, dobbiamo lavorarci coinvolgendo gli enti locali: quella di farrecuperare i fabbricati delle stazioni dai comuni al fine di passarglieli in gestione e farli quindi tornare a nuova vita. Sicuramente lo stato di abbandono totale verrà contrastato in ogni modo"
- Come si può aderire al Comitato per lavorare attivamente al vostro fianco?
"Il sito ufficiale www.sicignanolagonegro.blogspot.com è attivo, ha avuto più di 1000 contatti nei primi quindici giorni di vita e c’è una sezione ‘Aderisci’ dalla quale si può scaricare il modulo da inviarci poi via fax, via e - mail oppure consegnarlo ad un membro del direttivo. Cercheremo presto di organizzare eventi, finora stiamo lavorando soprattutto con gli enti locali e con i contatti giusti da individuare per avere la strada meno in salita"
- “C’era una volta il treno”… ci sarà ancora?
"Ovviamente è il nostro obiettivo, scaramanticamente sono solito dire che ogni giorno che passa è un giorno in meno senza treno nel Vallo di Diano. Ci vuole coraggio per portare avanti una battaglia che in tanti considerano già persa. Ma faremo tutto il possibile per tenere alta l’attenzione e ottenere risposte concrete per i cittadini. Il treno deve riprendere la sua corsa".
- Filomena Chiappardo - www.ondanews.it -
La Repubblica sulla ferrovia Sicignano-Lagonegro
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Nella rubrica "Lettere" de La Repubblica è stato pubblicato un contributo del nostro ufficio stampa sulla questione ferrovia. Il titolo, "Sicignano-Lagonegro, una ferrovia dimenticata", fa riflettere.
Interrogazioni parlamentari, istanze, dubbi: dal 2003 ad oggi l'agonia della Sicignano-Lagonegro
La stazione di Petina tra la rigogliosa vegetazione nel Settembre 2012 |
“LEGGE 29 dicembre 2003, n. 376. Finanziamento di interventi per opere pubbliche. La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Promulga la seguente legge: Art. 1.b) per la realizzazione degli interventi finalizzati al ripristino della tratta ferroviaria Sicignano degli Alburni (Salerno)-Lagonegro (Potenza) e' autorizzata la spesa di 5.000.000 di euro per ciascuno degli anni 2003, 2004 e 2005”. Comincia così, per riferirsi ai soli tempi recenti, la carrellata di illusioni e promesse sulla ferrovia Sicignano – Lagonegro, sospesa dal 1987 ed effettuata con autoservizi sostitutivi da ben venticinque anni. Per chi non la conoscesse, è una linea che attraversa il Vallo di Diano, zona a forte vocazione turistica con siti d’interesse quali la certosa di Padula, la casa di Joe Petrosino, le grotte di Pertosa. Ma il treno non passa più. Nonostante i finanziamenti di 15 milioni di euro, non bruscolini, destinati al ripristino della tratta con l’avvio necessari lavori infrastrutturali per far tornare il treno al Vallo di Diano.
Sembra una linea ferroviaria dimenticata dalle istituzioni e i cittadini si stanno disabituando alla cultura della ferrovia, storia di Sud un po’ più tragica di quella di Avellino. Binari fantasma e passaggi a livello arrugginiti: uno spettacolo tutt’altro che civile. In un articolo pubblicato dal portale Valloweb il 17 Ottobre 2004 a firma Salvatore Medici la giunta Villani si impegna “annunciando a breve i risultati dello studio di fattibilità sulla strada ferrata Sicignano-Lagonegro”. Tale questione rimane ad oggi in sospeso.
Il 15 aprile 2007 è la volta dell’intervento del consigliere regionale PRC Gerardo Rosania, che a nome del suo gruppo consiliare interroga l’assessore Ennio Cascetta denunciando la situazione di degrado in cui versa la ferrovia di Sala Consilina, Polla, Padula. Curioso il punto in cui il consigliere parla di “processo di drammatico spopolamento” dei centri in questione. Dallo studio demografico operato dal direttivo del Comitato emerge infatti che nell’arco di tempo compreso tra il 1987 e il 2012 il Vallo di Diano ha perso quasi il 3% degli abitanti, con tutti i comuni principali a bilancio negativo fatta eccezione per Sala Consilina (un irrisorio +0,1% di abitanti in più con 48 unità) e Atena Lucana (con il +4,3%). Capeggiano in negativo quest’altalena di statistiche Casalbuono (-11,8% di popolazione in meno), Casaletto Spartano (-10,8%), Pertosa e Montesano.
Il 30 Luglio 2008 l’onorevole Gianni Mancuso, non di certo un valdianese ma proveniente addirittura da Novara, interroga il parlamento sulla ferrovia: con parole semplici si risottolinea l’utilità della tratta oltre a specificare che “Il servizio di trasporto locale viene garantito da alcune autolinee private finanziate per il 65% dalle casse regionali”. Per avere altri cenni dalle istituzioni bisogna arrivare al 15 aprile 2009, data del tavolo tecnico promosso dall’allora assessore Rocco Giuliano. Anche lì cittadini e appassionati hanno potuto illudersi, visto che nel comunicato si leggevano parole magiche e maledette come ‘ripristino’ e ‘riapertura’: “E’ stata avanzata anche la richiesta di ripristino della linea ferroviaria oggi disattivata Sicignano-Lagonegro. (…) Nel caso della Sicignano-Lagonegro ACAM e Trenitalia si sono impegnate a verificare la praticabilità di una parziale riapertura per il tratto più utile, verificandone i costi e le opportunità reali, per poi riferire nel prossimo incontro sull’esito di questa verifica di fattibilità”. Il prossimo incontro ancora ha da venire?
Il 15 Luglio 2009 l’onorevole Tino Iannuzzi nella seduta 203 pone un’altra interrogazione parlamentare sul caso ricordando i finanziamenti: “negli anni successivi la linea non è stata ripristinata; peraltro nel corso degli anni sono stati realizzati studi tecnici ed economici per il ripristino dell'esercizio ferroviario sulla linea Sicignano-Lagonegro, particolarmente atteso dalle comunità e dalle amministrazioni locali e rilevante per il sistema dei allagamenti nelle intere zone; nella legge 29 dicembre 2003, n. 376, è stata prevista l'erogazione di un contributo triennale (per complessivi 18 milioni di euro) in favore delle Ferrovie dello Stato S.p.A per gli interventi finalizzati al ripristino della tratta ferroviaria Sicignano-Lagonegro”. Il deputato PD ha ritenuto insoddisfacente la risposta dell’on. Bartolomeo Giachino, a nome del governo, il quale replicò dichiarando: “In merito, nel corso del 2005, RFI SpA espresse riserve sull'entità delle risorse economiche, ritenendole insufficienti per la completa realizzazione degli interventi, ribadendo la necessità di valutare più compiutamente l'opportunità del ripristino della linea. A tal fine, per rivalutare la convenienza della riapertura all'esercizio della linea in questione, la Provincia di Salerno si impegnò a produrre entro il 2006 uno specifico Studio di Fattibilità. Allo stato attuale non è ancora stata ufficializzata da parte della Provincia di Salerno la conclusione del sopraccitato Studio”.
Il 25 Ottobre 2011 è la volta dell’onorevole Debora Bergamini, che in una sua interrogazione sui trasporti diretta al ministro oltre a citare l’altra sciagurata collega della linea del Vallo (la Avellino-Rocchetta) accenna alla Sicignano-Lagonegro nel passo che segue: “la politica di dismissione delle linee ferroviarie campane ha origine già dalla fine degli anni ottanta, quando la linea Sicignano degli Alburni-Lagonegro, che avrebbe costituito una valida alternativa all'utilizzo della autostrada Salerno-Reggio Calabria, è stata chiusa al traffico merci e passeggeri, durante i lavori di rinnovamento ed elettrificazione della linea Battipaglia-Potenza che hanno avuto avvio nel 1987, rimanendo chiusa ancor oggi nonostante la riapertura della linea per Potenza”.
L’iniziativa tenutasi presso la Certosa di Padula lo scorso 29 Settembre 2012 ha avuto tutta l’area di essere un amarcord, ma la presenza degli enti locali fa ben sperare. Nel manifesto dell’evento infatti sono molti i referenti provenienti dai comuni toccati dalla linea, e il progetto “C’era una volta il treno” dovrebbe concludersi con una tavola rotonda sul futuro della ferrovia ad aprile. L’augurio è che finalmente ci si sieda a confrontarsi su come recuperare seriamente la tratta e ridare un legittimo e sacrosanto servizio ai cittadini, senza chiacchiere e fronzoli, passando dalle troppe, sterminate parole agli agognati fatti. Da non escludere il ripristino anche fini turistici vista la zona e gli scorci attraversati. Serve una svolta. Questo perché, come sta scritto sul muro della cadente stazione di Petina, l’appello è unanime:“Salvate la ferrovia”.
Polla: ferrovia Sicignano-Lagonegro, via l'asfalto dai binari!
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Dopo aver interpellato il Commissario Prefettizio del Comune di Polla, dott. Roberto Amantea, con un'istanza volta a chiarire la questione del passaggio a livello asfaltato sulla SR 426 in entrata alla stazione di Polla, la stampa si è occupata della vicenda con un piccolo trafiletto uscito su "Il Mattino" in data 30 Ottobre 2012. E' stato richiesto dal nostro Comitato pro ferrovia il ripristino del binario, come da convenzione e da progetto, e siamo in attesa di risposte imminenti dal municipio pollese.
Gli sviluppi verranno comunicati a breve tramite il sito ufficiale.
Il treno che non passa più: contributo da una cittadina di Padula
La fermata di Castelluccio Cosentino |
Ogni sabato mattina, a Polla si tiene il mercato settimanale. Oggi come trent’anni fa. Ed una mattina di trent’anni fa, mio nonno organizzò il nostro primo viaggio in treno da Padula a Polla per andare al mercato. La stazione di Padula è in periferia del paese. Scendemmo con il pullman alle 7,30, il treno sarebbe partito alle 8.15 e ci fermammo a fare colazione. Mio nonno Minuccio salutò il capostazione, un signore che stava facendo le pulizie e l’altro della biglietteria, tutti padulesi e amici del nonno.
Padula-Polla, 30 km, un tratto breve. Ma era prevista la fermata ad ogni paese ed ad ogni paese saliva gente che andava al mercato di Polla. Era una occasione per conoscersi. Alcuni andavano invece ad insegnare a Salerno e salivano con valigie e libri sotto il braccio. Io li guardavo tutti e cercavo di leggere i loro pensieri, guardavo il nonno e sorridevo. Non avevo paura ma ero agitata. Era il mio primo viaggio in treno: ci fermammo a Sala Consilina ad Atena Lucana, infine scendemmo a Polla. Del mercato mi interessava ben poco e non vedevo l’ora di riprendere il treno, che fu puntuale alle 12,30. Avevo la percezione di sentirmi libera e pensavo a quando sarei diventata grande.Avrei avuto la possibilità di andare in stazione da sola per prendere il treno. Pensavo all’Università, immaginavo di andare a Salerno con gli amici, solo per fare una passeggiata sul lungomare.Pensavo agli zii che abitano a Verona, potevo arrivarci tranquillamente da Padula in treno.
Mi sentivo libera già a dodici anni, pensando alla comodità del treno, poco lontano da casa … Ci furono altri sabato di viaggi al mercato di Polla con il nonno e poi alcune volte addirittura con gli amici. Poi qualcuno decise per me e per i miei amici, per mio nonno, per il capostazione, per il signore delle pulizie e per il bigliettaio. Qualcuno decise senza troppo pensare a tutti noi e lo decise soprattutto senza pensare ai miei sogni e al mio paese, né a quello di Polla, Sala Consilina, Atena Lucana. Qualcuno decise che la ferrovia dalle nostre parti non serviva più, non rendeva economicamente e le spese per mantenerla erano troppe. Decise senza ricordare i sacrifici che avevano fatto negli anni coloro che, credendoci, avevano venduto i propri terreni per la “civilizzazione” del proprio territorio. Decise senza memoria, ma lo decise con delicatezza e sensibilità, promettendoci che sarebbe stata una decisione provvisoria, durevole solo poco tempo, giusto il tempo di intervenire con lavori di manutenzione e ammodernamento: chiusa al traffico, sia merci che passeggeri, nel 1987, per 18 mesi ci dissero, per lavori di rinnovamento ed elettrificazione della linea Battipaglia – Potenza, un’interruzione momentanea.
I giornali locali ne parlarono poco, i politici del momento, scordandosi degli amici del passato, non se la sentirono di intervenire, erano forse troppo occupati a fare altro. Ci fu solo un grande plauso da parte delle compagnie dei trasporti pubblici, che attivarono subito un servizio sostitutivo per non lasciarci soli e farci sentire meno abbandonati, anche se nel frattempo facevano i conti nelle loro tasche. Doveva essere una cosa provvisoria … e sono passati 25 anni.
La mia stazione mette angoscia ogni mattina, quando, passando, la intravedo tra erba alta e speranze ormai lontane.Spesso mi fermo a guardarla e sento il fischio del treno che non arriva più. Ora a Sala Consilina abbiamo un terminal bus dove arrivano e partono pullman che ci portano lontano, ci portano magari a prendere un treno che non passa più di qui. La tristezza ci immobilizza sul finestrino e gli occhi si posano sulle nostre stazioni abbandonate, mentre i nostri figli le studiano già come archeologia industriale, ne fanno mostre fotografiche e percorsi di memoria.
Ma io mi ricordo ancora di mio nonno che quell’anno non andò a votare e ai politici raccontò di me e dei miei sogni spezzati. Ma loro già percorrevano le nostre strade con un’autista in auto blu e della ferrovia se ne ricordano solo ogni cinque anni,puntualmente. L’indirizzo politico dei nostri rappresentanti era forse volto alla tutela delle aziende di autotrasporto? Magari per interessi personali o per garantire qualche posto di lavoro alla propria base elettorale, o forse c’erano altri interessi ancora più ignobili che dovevano essere tutelati? Forse mio nonno avrebbe, dall’alto della sua saggezza e dei suoi anni, dato una risposta che a noi sfugge, ma mio nonno non c’è più e non tornerà, così come la ferrovia!
Caso del passaggio a livello di Polla: il Comitato pro ferrovia presenta un'istanza al Commissario Prefettizio dott. Amantea
Il Fabbricato Viaggiatori della stazione di Polla (Settembre 2012) |
25 - 10 - 2012
Comunicato ufficiale n°2
Istanza al Commissario Prefettizio del Comune di Polla riguardo l’asfaltatura del binario della Sicignano-Lagonegro all’altezza dell’ex PL tra via Curto, via Bufano e via Stazione sulla SR 426.
Il Comitato per la riattivazione della ferrovia Sicignano-Lagonegro comunica di aver intrapreso la prima azione ufficiale nel processo che dovrà necessariamente portare ad un’inversione di tendenza nel destino della ferrovia. In data 24 Ottobre 2012 è stata consegnata dal presidente Rocco Panetta, all’attenzione del commissario prefettizio del comune di Polla, dott. Roberto Amantea, un’istanza riguardante la situazione che si è venuta a creare nella cittadina valdianese con l’asfaltatura della strada trasversale al passaggio a livello in uscita dalla stazione all’incrocio tra via Curto, via Bufano, via della Stazione sulla SR 426. Tale situazione paradossale è stata già oggetto di un esposto-denuncia alla Procura di Sala Consilina da parte di un'associazione locale.
Considerando poi che il commissario ha il compito di ripristinare la legalità nel territorio di competenza, si è chiesto al rappresentante "pro-tempore" dell'ente:
• di spiegare concretamente la situazione che si è venuta a creare nell’area incriminata.
• di ripristinare la legalità e rispettare la convenzione stipulata dal Comune con Ferservizi, registrata all’Agenzia delle Entrate, di cui si è allegata copia nell’istanza.
• di installare le controrotaie lungo il binario, come da progetto e convenzione, all’altezza del vecchio PL all’incrocio tra le strade citate.
La situazione incresciosa di danneggiamento della linea Sicignano-Lagonegro a Polla, con binario scomparso e linea spezzata in due tronconi si protrae ormai da qualche anno e il Comitato per la riattivazione della ferrovia intende andare fino in fondo affinchè venga ripristinata la situazione con la salvaguardia del patrimonio ferroviario.
Danni alla ferrovia Sicignano-Lagonegro: piccola revisione degli eventi dal 2010 al 2012
La foto che testimonia l'abbattimento del Viadotto Quattro Querce sul binario |
A3 Salerno Reggio Calabria, Anas: i lavori di demolizione della campata di scavalco della linea ferroviaria a Sala Consilina non hanno compromesso i binari dismessi della ferrovia
08/03/2010 L’Anas comunica che nessuna trave di cemento armato o altro materiale di risulta proveniente dai lavori di ammodernamento dell`autostrada Salerno-Reggio Calabria, nel tratto che attraversa il Vallo di Diano, a sud di Salerno, è stato abbandonato sui binari della dismessa linea ferroviaria Sicignano-Lagonegro, in località Quattro Querce di Sala Consilina. In merito a quanto riportato dal Codacons del Vallo di Diano, infatti, l’Anas dichiara che la demolizione della campata di scavalco della linea ferroviaria Sicignano-Lagonegro - linea dismessa e da lungo tempo non in esercizio - è avvenuta ponendo in essere ogni accorgimento necessario a proteggere l’integrità delle istallazioni ferroviarie da qualsiasi danno. L’Anas, infine, comunica che al momento - così come previsto -, è in corso la rimozione del materiale di risulta della demolizione e che domani, 9 marzo 2010, sarà completamente ripristinato lo stato dei luoghi e la continuità della linea ferroviaria nella tratta interessata dalla demolizione del viadotto.
Leggi il Comunicato Ufficiale dal sito dell'ANAS
CODACONS, Comunicato del 30-07-2012 Danneggiamento della linea ferroviaria Sicignano-Lagonegro, scatta l’imputazione coatta su nostra opposizione alla richiesta di archiviazione
(...) A seguito della presentazione di una nostra denuncia e di una successiva richiesta di archiviazione inviata dalla Procura al Giudice delle Indagini Preliminari (GIP), alla quale seguiva una nostra opposizione, lo stesso GIP ha ritenuto opportuno che la questione venisse sottoposta al vaglio di un collegio giudicante.
È scattata, pertanto, l’imputazione coatta di danneggiamento della linea ferroviaria nei confronti del direttore dei lavori e del rappresentante legale della ditta appaltatrice dei lavori, effettuati per conto dell’ANAS, di ammodernamento della A3 SA-RC, con abbattimento del vecchio viadotto autostradale ”Quattro Querce”, nei pressi dello svincolo di Sala Consilina. Per questo episodio, da noi denunciato anche sulla stampa, l’ANAS emise un comunicato stampa ufficiale che negava qualsiasi danneggiamento della linea ferroviaria Sicignano-Lagonegro. Tale comunicato veniva smentito il giorno dopo (8 marzo 2010) dalla pubblicazione di nostre fotografie.
Il GIP del Tribunale, ha disposto anche il rinvio a giudizio, con imputazione coatta di occupazione di demanio pubblico, quello ferroviario, del Sindaco di Sala Consilina per i lavori di allargamento ed asfaltatura di una stretta strada comunale di campagna, parallela alla linea ferroviaria, diventata confinante ed al servizio di un complesso immobiliare privato di nuova costruzione.
(...). Ci si aspetta anche che R.F.I pretenda dall’Amministrazione Comunale di Polla il ripristino della funzionalità del binario, con installazione di controrotaie come da progetto, al passaggio a livello allargato sulla SR 426 in pieno centro cittadino. In questo caso il binario è letteralmente scomparso, completamente ricoperto da asfalto. Intanto, proprio su quest’ultima questione tutto tace, nonostante una nostra circostanziata denuncia sulla stampa e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sala Consilina (...).
A Polla la ferrovia è chiusa da un cancello e spezzata in due prima della stazione |
Il Mattino 16-10-2012: Sicignano-Lagonegro, il treno dei desideri
Ecco l'articolo apparso sul mattino il giorno 16-10-2012 in merito alla costituzione del Comitato per la Sicignano-Lagonegro, firmato da Pasquale Sorrentino.
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E LEGGERE IL TESTO!
Nasce il Comitato per la riattivazione della ferrovia Sicignano-Lagonegro (Comunicato ufficiale n°1)
14 - 10 - 2012
Comunicato ufficiale n°1
Nascita del Comitato per la riattivazione della Sicignano-Lagonegro
In data 13-10-2012 è stato discusso e sottoscritto l’atto costitutivo per la nascita del comitato, su iniziativa spontanea di alcuni cittadini, avente come scopo la riattivazione della linea ferroviaria Sicignano-Lagonegro. Tale tratta fu sospesa dal servizio nel 1987 e oggi risulta effettuata da autoservizi sostitutivi. Il comitato si propone di organizzare attività a sostegno della riapertura della linea ferroviaria SL, partecipare a convegni e tavole rotonde di discussione sulle tematiche inerenti le finalità del Comitato stesso, promuovere iniziative utili (anche in collaborazione con RFI) alla sensibilizzazione delle istituzioni e della pubblica opinione circa l’utilità del trasporto ferroviario, in particolare, nel Vallo di Diano e nel Lagonegrese. Si cercherà inoltre di divulgare la storia della linea ferroviaria SL e le iniziative attraverso il sito di cui il comitato è dotato, raggiungibile all’indirizzo www.sicignanolagonegro.blogspot.com . E’ disponibile un’e mail ufficiale a cui si potrà scrivere per informazioni e notizie: comitatoproferrovia@email.it e tramite la quale si può aderire. L’adesione è aperta anche alle associazioni.
Il comitato è presieduto dal dott. Rocco Panetta, in carica di presidente onorario, e dal consiglio direttivo composto dai fondatori Roberto De Luca, Rocco Della Corte, Giuseppe Verga. Il primo comunicato ufficiale si apre con una riflessione che parte dalle parole del maestro De Andrè: “Prima pagina venti notizie, ventuno ingiustizie e lo stato che fa? Si costerna, si indigna, si impegna e poi getta lo spugna con gran dignità”. Sembra la fotografia al tempo di oggi, con la popolazione istruita ai sacrifici e la soppressione dei servizi di base mentre emergono scandali riguardo sperpero di danaro pubblico. Vista così, non sembrerebbe una pretesa assurda chiedere il ripristino di una linea ferroviaria importante per far uscire dall’isolamento un’intera area turistico - pendolare come il Vallo di Diano, a 70 km dall’alta velocità (stazione di Salerno). Giustificare il mancato ripristino per la mancanza di fondi è ormai poco credibile, visti gli sprechi a cui il governo ha dovuto mettere mano e quelli che imperterriti si continuano a consumare.
Per chi si chiede se sia fattibile o meno un ripristino, esistono delle cifre con margine di errore minimo sui costi necessari alla riattivazione. Dallo studio di RFI/1999 emerse che servivano 60 mld di lire per il tratto Sicignano - Casalbuono e 40 mld per il tratto Casalbuono - Lagonegro (circa 50 milioni di euro). Premesso che sono aumentate le spese potrebbero bastare 100 milioni di euro per l’intera linea. Utilizzando, come già avvenuto in Bosnia e Kosovo, il Battaglione Armamento e Ponti del Genio Ferrovieri, per i lavori di propria competenza, basterebbero 55 milioni di euro (1 milione/km) per riaprire i primi 55 km (tratta funzionale) fino a Montesano sulla Marcellana, mentre per gli altri 23 km da Montesano a Lagonegro, esagerando con una spesa di 2 milioni/km, occorrono altri 46 milioni di euro per un totale 101 milioni di euro. Non è un investimento colossale, considerando anche come ormai si investa nei trasporti su ferro soprattutto per l’Alta Velocità. E collegare il Vallo di Diano a Salerno, capolinea dei Freccia Rossa e delle nuove corse di NTV, non sarebbe cosa sgradita. Ultimamente la vicina tratta a binario unico Foggia-Potenza, di 110 km, verrà elettrificata e munita di una variante di tracciato per una spesa complessiva di 200 mln di euro. Facendo il paragone con la Sicignano-Lagonegro, lunga ‘appena’ 78 km, si può orientativamente quantificare il costo necessario, considerando tuttavia con criterio i danni di’incuria e mancata manutenzione dal 1987.
Ufficio Stampa Comitato SIC-LAG
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